Juve e Atalanta felici di non giocare I tifosi invece infastiditi dal rinvio
Mezzora di nevicata fa saltare il match: probabile si recuperi il 13 o 14 marzo
TORINO Mezzora dopo la decisione di rinviare Juventus-atalanta, la violenta nevicata che per un’ora si è abbattuta sullo Stadium si è fermata del tutto. E l’unica cosa che gira a mille è l’indignazione dei tifosi che hanno sfidato le previsioni meteo e il freddo per assistere al posticipo delle 18. Ma al momento del sopralluogo decisivo dei due capitani, Buffon e Toloi, giocare è effettivamente impossibile, anche se i centimetri di neve non sono più di 4. Gli spalatori, pochi, erano entrati in sce na durante il riscaldamento delle due squadre. Ma le aree che erano state ripulite sono già bianche di neve. E altri tentativi di rendere praticabile il campo non vengono effettuati. Tifosi a parte, è una decisione che le due squadre approvano in pieno «per tutelare l’incolumità dei giocatori» come spiega l’a.d. bianconero Beppe Marotta, prima dell’ufficialità del rinvio, disposto dall’arbitro Mariani.
Dal punto di vista sportivo è una scelta che risolve alcuni problemi contingenti sia alla Juve che all’atalanta. I bianconeri, per infortuni, turnover e cautelari erano senza Higuain, Bernardeschi, Cuadrado, De Sciglio, Dybala, Khedira, Benatia e avrebbero testato nella peggiore delle condizioni possibili l’importanza del rientro di Matuidi e la tenuta di Alex Sandro, riproposto come esterno d’attacco.
I nerazzurri si erano presentati con una squadra che definire «Atalanta B» è un eufemismo, con appena tre titolari e un debuttante assoluto (Rizzo), coincidenza che aveva già scatenato indignazione e sospetti dalle parti di Napoli: meglio la tempesta di neve, che la bufera di polemiche incrociate. Anche se Gasperini, tra la sfida estenuante, persa con il Borussia Dortmund giovedì scorso in Europa League e la grande occasione della semifinale di ritorno di Coppa Italia mercoledì, aveva già preannunciato alla vigilia l’intenzione di giocarsi questa partita con le riserve. Fra due giorni comunque Juve e Atalanta ci riproveranno, in tutti i sensi: l’allerta meteo e il rischio neve sono tutt’altro che scongiurati. E le precauzioni, come l’utilizzo dei teloni servono fino a un certo punto: anche ieri sono state prese ben oltre l’orario di protocollo, dato che il campo è rimasto coperto fino a due ore prima, anziché tre come previsto.
Potrebbe essere problematico anche decidere quando recuperare la partita. La Juve fa intendere che non c’è fretta per stabilire una data, ma c’è una prima finestra libera già il 13/14 marzo, anche se sarebbe alle 18 per l’impossibilità di giocare in contemporanea con la Champions League. Un orario che non fa impazzire le televisioni. Il resto del calendario però dipenderà dal cammino eventuale dei bianconeri in Europa: se la Juve si qualificherà ai quarti di finale, vincendo a Londra il 7 marzo col Tottenham, l’unica settimana libera prima della sfida scudetto col Napoli del weekend del 22 aprile resterebbe proprio quella di metà marzo. Per questo sembra probabile che la decisione sul recupero verrà presa dalla Lega Calcio entro pochi giorni.