Stadio smontato la pista ospiterà il mercato del pesce Ma lo sport s’inchina all’Asia
Forse non potremo mai dimenticare Pyeongchang, che è cominciata con giochi politici di altissimo livello tra le nemiche Sud Corea e Nord Corea e si è chiusa con prospettive, sempre politiche, di ulteriore disgelo tra sudisti e nordisti. La tribuna dello stadio olimpico, tra apertura e chiusura, si è trasformata in un teatro di strette di mano storiche (quella tra il presidente sudcoreano Moon e la sorella di Kim Jong-un), di sguardi furiosi (il vicepresidente americano Mike Pence guardando sfilare i nordisti), di sorrisi radiosi e forse spensierati (ieri notte Ivanka Trump). E anche la temperatura allo stadio si è drasticamente rialzata rispetto all’apertura del 9 febbraio: 20 gradi di sbalzo, da meno 17 a più 3, a promettere una primavera di speranze. Ora che le luci del circo si spengono però, la Sud Corea fa i conti anche economici di questa scommessa. E i numeri non mancheranno di interessare le città che hanno l’intenzione di candidarsi in futuro come sedi olimpiche. Seul ha investito 13 miliardi di dollari per prepararsi all’evento. Lo stadio a forma di pentagono costato 100 milioni di euro sarà smantellato dopo essere stato usato solo quattro volte: due per i Giochi olimpici e altre due per le Paralimpiadi a marzo. Sono stati spesi altri 700 milioni almeno per la pista di bob e slittino, che presumibilmente resterà inoperosa, per la torre imponente del salto con gli sci, che resterà a dominare la vallata, per i tre palazzetti del ghiaccio. La pista della discesa libera tracciata su una montagna riserva naturale sarà cancellata e gli alberi ripiantati. Qualcuno ha proposto di riconvertire l’arena del pattinaggio in ghiacciaia per il pesce surgelato. Seul stima che il Pil sia aumentato dello 0,2% in questo quadrimestre, grazie a consumi e turismo: una spinta da 1,8 miliardi di dollari. Spalmato su base annua l’incremento del Pil si ridurrà allo 0,05%. Però, la zona di Pyeongchang e Gangneung dove si sono svolte le gare era la più povera della Corea del Sud e gran parte dei 13 miliardi sono stati spesi per infrastrutture