La Citroën C4 Cactus perde le bolle e guadagna in eleganza
Addio agli airbump. Ma arricchita la dotazione tecnologica. Confermata la facilità di guida e la funzionalità
MARSIGLIA (FRANCIA) Uno strano destino quello della Cactus: ha il nome di una pianta spinosa e la sua mission (dicono i francesi, all’inglese) è di imporsi come la berlina più confortevole del segmento. Proprio il comfort di marcia, infatti, è tornato a essere l’elemento centrale della filosofia Citroën e la C4 Cactus è il primo dei modelli sui quali la Casa francese conta maggiormente per raggiungere, entro il 2020, il traguardo del milione e 600 mila veicoli venduti all’anno. Del resto, storicamente, i modelli più amati della Casa francese, dalle umili 2CV e Dyane alle prestigiose Traction Avant, DS e CX, hanno avuto nel comfort uno dei loro punti forti.
Il nuovo orientamento Citroën viene ben esemplificato dalla rinnovata C4 Cactus che, nei confronti della versione precedente, se da un lato rinuncia a qualcosa sotto il profilo dell’originalità (gli airbump sulle fiancate, per esempio, sono quasi scomparsi), dall’altro guadagna in eleganza e si avvantaggia di nuovi contenuti tecnici, dai sedili alle sospensioni (dotate di Progressive Hydraulic Cushions). Mentre introduce alcune soluzioni che verranno adottate su tutti i modelli della Casa e che sono indirizzate al miglioramento della qualità della vita di bordo nell’ambito del programma Citroën Advanced Comfort, che — ferme restando le qualità di economia d’esercizio, praticità e versatilità tipicamente Citroën — focalizza l’attenzione su elementi quali l’accessibilità, l’abitabilità, la salubrità dell’aria nell’abitacolo, la facilità di guida, la personalizzazione e la semplicità d’accesso alle informazioni del viaggio.
Lunga 4,17 metri e con un passo di 2,60 metri, la nuova C4 Cactus verrà proposta in Italia con prezzi non particolarmente «spinosi», visto che il listino partirà dai 17.900 euro della Live con motore 1.2 Puretech, tre cilindri a benzina da 110 cv, per arrivare ai 22.600 euro della Shine con motore a gasolio 1.6 Bluehdi da 100 cv, valori allineati a quelli della concorrenza.
Meno allineati, ma è un bene, sono invece il livello del comfort e la fruibilità della vettura, che si rivelano superiori alla norma: la C4 Cactus è davvero user friendly, con comandi leggeri, un discreto brio, un piacevole equilibrio complessivo e una notevole souplesse di marcia, favorita anche dall’ottimo isolamento acustico. Il rovescio della medaglia è un interno estremamente schematico (nessuna sorpresa: era così anche sulla prima generazione), con finestrini posteriori che si aprono a compasso — economici sì, piacevoli non proprio — e un cruscotto dalla linearità che sa di altri tempi, associato tuttavia a un moderno schermo tipo tablet che spunta dal centro della plancia.
Una semplicità del look che forse vuole rispecchiare la facilità di gestione, confermata dalla grafica delle informazioni, simpaticamente semplice, tanto da innamorarsene: in pochi secondi è tutto chiaro, anche le funzioni più complesse del navigatore e dell’on-board entertainment (con Applecarplay e Androidauto), con tutti i dati relativi al viaggio sempre sott’occhio, ma mai invadenti.