Scuole chiuse e bus ridotti: Roma in affanno La sindaca Raggi in Messico diventa un caso politico
Accuse incrociate per i disagi. A Venezia crolla un altro pilone
Tempesta perfetta sulla Capitale. Dopo la nevicata di ieri, per oggi è previsto un ulteriore calo delle temperature, con minime sotto i sei gradi e gelo sulle strade. Da qui, la decisione di chiudere le scuole per il secondo giorno consecutivo. Lezioni sospese anche nelle università. Uno stop che, tra maltempo ed elezioni, rischia di protrarsi per nove giorni. Nessun rinvio, invece, per il maxi concorso bandito dall’inps: confermata la prova alla Fiera di Roma per i 22.519 candidati.
Il maltempo, intanto, scatena ironia e soprattutto polemiche. Perché, come sempre avviene quando Roma viene investita da quel fenomeno misterioso che è la neve, la città piomba nel caos. E, a pochi giorni dalle urne, anche i cristalli di ghiaccio esagonali figli di Burian diventano materia di propaganda.
La sindaca, sfortunatamente, viene colta nel pieno della bufera mentre è in Messico, a un convegno sul clima. Non l’aiutano le foto postate sui social, con pedalate scanzonate e scamiciate e una temperatura percepita (dai romani) altissima. Anche per questo, nonostante il timone fosse nelle mani del vicesindaco Luca Bergamo e il piano già predisposto, Raggi ha deciso di anticipare a oggi il rientro. I 5 Stelle ieri mattina hanno comunque tirato un sospiro di sollievo: la neve è arrivata davvero, giustificando il provvedimento di chiusura delle scuole, prontamente, e incautamente, definito «allarmismo» dal Partito democratico. Superato il sollievo, ci si trova però con una città paralizzata: lecci in caduta libera, autobus fantasma — più del solito —, negozi sbarrati, strade sommerse di neve. E la prospettiva di pericolose gelate.
Per Roma, imbiancata dal quadrante nord alle spiagge di Ostia, la settimana inizia in salita. In mattinata, nonostante mezza città sia fuori gioco (chiusi i tribunali, dalle 14 gli uffici del Comune, il Colosseo, il Palatino e le Terme di Caracalla) spostarsi è un’impresa. La metropolitana funziona, ma il servizio di superficie è ridotto: circola il 36 per cento degli autobus, 480 sui 1.300 previsti in condizioni normali.
Disagi anche sulle linee di tram. Da Atac, la municipalizzata dei trasporti, spiegano che i mezzi sono ridotti per problemi di viabilità mentre dal Campidoglio assicurano: «In campo 1.500 operatori e 190 mezzi dedicati allo spargimento di sale e alla pulizia stradale». Sul tema inciampa il vicesindaco, Luca Bergamo, che smentisce di aver chiesto all’esercito l’invio di mezzi spalaneve, salvo dover rettificare poco dopo: «La Protezione civile di Roma Capitale ha richiesto al Dipartimento nazionale tutto il supporto possibile».
Danni da maltempo anche a Venezia dove, a 24 ore dal pilone stradale abbattutosi sul Ponte della Libertà, ieri una torre faro alta quasi 30 metri è crollata nell’area di un parcheggio all’interno del Porto Nuovo, a Fusina.
Ma è quanto accade nella Capitale a scatenare la disputa in vista delle elezioni. La consigliera del Pd Michela Di Biase, mentre il marito Dario Franceschini è bloccato in treno a Firenze, parla di «sindaca che fa la siesta in Messico». Fabrizio Santori (FDI) avvista «cataste di sale inutilizzato in un deposito». Roberto Calderoli, il cui cuore un tempo non avrebbe palpitato di cotanto sdegno per la sorte di Roma, si indigna: «Una spruzzata di neve blocca tutto, non è accettabile». I Verdi contestano «il poco sale sparso» e invitano i romani a ricordarselo nelle urne. Lo stesso fa Renata Polverini, già compagna di partito di Alemanno. L’ex sindaco che, via Twitter, ironizza anche lui su Virginia Raggi.
Che Roma sia strutturalmente (e culturalmente) impreparata alla neve è un dato. E i 5 Stelle rivendicano di aver limitato i danni (a ragione, rispetto al 2012). Il consigliere 5 Stelle Pietro Calabrese se la prende con «er paletta» (Alemanno, in memoria della storica foto posata con pala) e attacca Nicola Zingaretti. Il governatore laziale comunica: «Oggi ho sospeso la campagna elettorale, sono in centrale operativa». Uno «spot», lo definisce il rivale Sergio Pirozzi. Luigi Di Maio difende la sindaca: «Ha fatto bene a intervenire».
E mentre gli alberi continuano a cascare sulle auto dei romani, Reinhold Messner sparge sulla neve il sale del buon senso, da vecchio lupo di montagna: «Romani, procedete a passo di lumaca».
Le conseguenze Mezzi pubblici ridotti, difficoltà fino a sera Nessun rinvio per il maxi concorso Inps