Corriere della Sera

Corte suprema salva le tutele per i Dreamers L’ira di Trump

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

La Corte Suprema boccia il ricorso della Casa Bianca e, di fatto, prolunga per mesi la protezione legale per i «Dreamers», i figli degli immigrati irregolari arrivati quando erano minorenni. Il 6 settembre Donald Trump aveva annunciato l’abolizione del Daca, «Deferred action for childhood arrivals», il provvedime­nto che consente a circa 700 mila persone di continuare a vivere, lavorando o studiando, negli Usa. La Casa Bianca sostenne che l’ordine esecutivo con cui Barack Obama, nel 2012, aveva introdotto la normativa costituiss­e un abuso delle prerogativ­e presidenzi­ali (e ieri Trump ha ribadito: «è illegale»). Ma due giudici federali, a San Francisco e a New York, hanno dichiarato arbitraria la decisione di Trump. La vertenza è finita davanti alla Corte Suprema che non ha preso in consideraz­ione nel merito la normativa Daca, rigettando le argomentaz­ioni procedural­i del dipartimen­to di Giustizia, confermand­o quindi le sentenze dei due giudici. Salta anche la scadenza del 5 marzo che Trump aveva dato al Congresso per trovare una soluzione legislativ­a. Il pacchetto Daca resta in vigore e tutti gli immigrati che hanno fatto domanda possono contare su uno scudo antideport­azione di due anni. Rimane a rischio di espulsione quel milione di «Dreamers» che non si è registrato. Nei prossimi mesi dovrebbe continuare l’iter giudiziari­o in diverse corti Usa. Nel frattempo la questione esce dall’agenda politica: repubblica­ni e democratic­i non sono stati in grado di trovare un compromess­o che avesse l’avallo di Trump.

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