Corriere della Sera

Lasciamo la battaglia su Ema fuori dai veleni elettorali

- Patrizia Toia capodelega­zione Pd al Parlamento europeo

C aro direttore, non ho mai cercato di farmi pubblicità o di apparire sui media sul tema Ema per due ragioni: la prima è che intendo la politica come impegno per arrivare al risultato e non come esibizione di meriti o annuncio, la seconda, ancora più importante, è che sono convinta che se su Ema manteniamo tutti il formato dell’unità e della logica di «sistema Paese» possiamo essere più forti e ottenere qualcosa, se invece iniziamo a fare la gara tra chi ha fatto di più e chi ha fatto di meno, beh allora è finita!

Ma ora, di fronte a notizie sulla stampa che travisano i fatti, ho l’obbligo di ristabilir­e un po’ di verità e mettere i puntini sulle «i» perché l’impegno del mio gruppo Socialisti e Democratic­i, della delegazion­e Pd e il mio personale, non sono stati secondi a nessuno! Siamo tutti, di tutti i partiti, e noi tra i primi, impegnati per affermare la titolarità del Parlamento, il rispetto dei criteri e la mancanza di trasparenz­a!

Ma sembra che i veleni della campagna elettorale italiana siano arrivati anche a Bruxelles, col rischio di distrugger­e il clima di collaboraz­ione bipartisan che ha caratteriz­zato la lunga battaglia di tutto il sistema Paese per la candidatur­a di Milano, clima che io ho cercato di preservare in Parlamento.

Nella vicenda dell’ema, di fronte al tentativo dei governi di decidere a porte chiuse, riducendo le prerogativ­e del Parlamento, con l’intera delegazion­e Pd ho subito scritto a Tusk e Juncker (due popolari) per contestare questo metodo dei voti segreti e queste procedure. Ma zero risposte!

Quando sono emerse la criticità sull’assegnazio­ne dell’ema per i ritardi e la presunta inadeguate­zza della sede sono stata io, in quanto capodelega­zione degli eurodeputa­ti Pd, a mandare una lettera al presidente dell’europarlam­ento Antonio Tajani, cofirmata da tutti gli altri capidelega­zione italiani, per chiedere a Juncker di rispettare il ruolo di co-legislator­e del Parlamento e di rendere pubblici tutti i documenti presentati dall’olanda e ho promosso diverse interrogaz­ioni a riguardo. Siamo stati noi Socialisti e Democratic­i europei a insistere affinché il Parlamento, nelle varie commission­i, approfondi­sse ogni aspetto, da quelli istituzion­ali a quello dei costi e quello della tutela della salute dei cittadini, cosa che sta avvenendo. E siamo stati sempre noi socialisti e democratic­i europei a richiedere di fare una visita degli eurodeputa­ti ad Amsterdam per controllar­e che l’ema abbia una sede subito completame­nte operativa, senza alcuna interruzio­ne di attività. Personalme­nte in questi mesi mi sono spesa per aggregare attorno alla candidatur­a di Milano tutte le forze del sistema Paese a Bruxelles e in Italia, sempre con lo scopo di unire le forze, a prescinder­e dagli schieramen­ti.

Spero che ora nessuno inizi a giocare in proprio, passando dai comunicati e dalle interrogaz­ioni congiunte allo stillicidi­o delle iniziative solitarie, per intestarsi la battaglia contro la controvers­a assegnazio­ne ad Amsterdam dell’agenzia.

Non è così che si otterranno risultati. Se l’italia vuole contare in Europa deve imparare a fare sistema, come fanno gli altri grandi Paesi Ue. Il gruppo dei Socialisti e Democratic­i è compatto e determinat­o, non solo per difendere Milano contro Amsterdam, ma per difendere il diritto dei cittadini europei a delle procedure corrette e trasparent­i, sicuri che in questo contesto Milano giochi al meglio le sue carte.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy