Corriere della Sera

L’ultima riunione pochi giorni fa «Era pieno di idee»

Angelo e gli altri tre figli riuniti nella casa di Milano Sarà sepolto, come voleva, nella sua San Patrignano

- di Elisabetta Soglio

Alcune famiglie sono così. Magari travagliat­e, complicate, ma a loro modo straordina­rie e molto unite. E in queste famiglie, dove ci sono alti e bassi, momenti meraviglio­si e qualche nuvola, serve un punto di riferiment­o che sappia tenere tutti uniti, trasmetter­e valori, prendere decisioni, avere sempre una risposta per ciascuno. Il «pater familias», quello che ti lascia tranquillo perché «tanto c’è lui», capace di accudire e tenere la barra diritta. Gian Marco era questo per tutti i Moratti. E si è capito ieri mattina, quando la sua famiglia allargata si è riunita nella casa dove se ne è andato dormendo.

Una famiglia che comincia nell’elegante appartamen­to affacciato sulle guglie del Duomo e arriva fino a San Patrignano. I figli, i nipoti, il fratello Massimo con cui in questo ultimo periodo si era saldato un affiatamen­to come mai prima, la sorella Bedi. E poi tutto il popolo di Sanpa che ieri mattina non voleva crederci: quelli che mangiavano vicino a lui nel salone della comunità, lo interpella­vano chiamandol­o per nome, lo seguivano mentre curava le sue vigne e produceva il suo vino. Quelli che lo amavano tanto e gli erano grati.

Si respirava aria di armonia, ieri mattina in casa Moratti. Come se l’energia di Gian Marco continuass­e a circolare in mezzo a chi lo stava piangendo. Tutti stretti soprattutt­o intorno alla moglie Letizia che condividev­a ogni decisione con il marito, ripetendo sempre «non avrei fatto nulla senza di lui». Un grande amore, una coppia solida abituata a camminare tenendosi per mano come due ragazzini. Gian Marco era orgoglioso di questa moglie che aveva guadagnato consensi, era stata ministro, primo presidente donna della Rai, primo sindaco donna della città di Milano. E anche adesso, con la presidenza in Ubi Banca: lui sempre dietro un passo, ma presente.

Il profilo basso è sempre stato una caratteris­tica di Gian Marco Moratti: allergico alla mondanità, refrattari­o alle interviste, più a suo agio con i ragazzi di Muccioli che nei salotti di Milano. Un tratto che si ritrova soprattutt­o nel figlio maggiore, Angelo, considerat­o un po’ il delfino in azienda. Quello che ieri ha preso in mano la situazione, ha consolato le sorelle e il fratello, è rimasto vicino a Letizia e alla mamma Lina. Anche l’altra sera Angelo era con suo padre: seccato perché ieri mattina avrebbe dovuto fare alcuni esami clinici e in testa aveva soltanto la riunione in azienda. Non ha mai avuto paura della malattia: «Nessuno dei suoi giorni era vissuto come fosse l’ultimo, ma era sempre quello precedente al successivo», spiegano i suoi cari. Questo «ragazzo straordina­rio», come nel necrologio di Lina Sotis, l’altra settimana aveva partecipat­o a un board in Saras, quasi quattro ore filate di riunione e lui lì, dimagrito e un filo affaticato, ma lucido e attivissim­o. Aveva idee, progetti, attenzioni per tutti. L’ultimo viaggio, dopo il funerale di questa mattina, sarà verso le sue vigne e i suoi ragazzi. Come aveva chiesto che fosse.

 ?? (Farabolafo­to) ?? San Siro Da sinistra: Gian Marco, il papà Angelo e il fratello Massimo
(Farabolafo­to) San Siro Da sinistra: Gian Marco, il papà Angelo e il fratello Massimo
 ?? (Olympia) ?? I figli L’abbraccio con Angelo, fratello di Francesca, i due nati dal primo matrimonio. Dal secondo ha avuto Gilda e Gabriele
(Olympia) I figli L’abbraccio con Angelo, fratello di Francesca, i due nati dal primo matrimonio. Dal secondo ha avuto Gilda e Gabriele
 ?? (Lapresse) ?? Uniti Gian Marco Moratti, a sinistra, con il fratello Massimo durante un’assemblea dell’unione Petrolifer­a
(Lapresse) Uniti Gian Marco Moratti, a sinistra, con il fratello Massimo durante un’assemblea dell’unione Petrolifer­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy