Corriere della Sera

Il mistero dell’universo più veloce del previsto

- Di Giovanni Caprara

C’ è qualcosa di inaspettat­o nell’universo e agisce in modo misterioso. «Raccogliam­o segnali da un mondo di cui non conosciamo nulla — dice Stefano Casertano dello Space Telescope Science Institute di Baltimora negli Stati Uniti — però il risultato ottenuto con il telescopio Hubble ci conferma l’esistenza di una nuova fisica».

La Nasa ha diffuso un comunicato anticipand­o la scoperta che sarà pubblicata dalla rivista The Astrophysi­cal Journal. Un gruppo di ricercator­i guidati dal premio Nobel Adam Riess è riuscito a stabilire che le galassie si muovono con un velocità superiore a quella prevista in passato, cioè 73 chilometri al secondo ogni megaparsec (che corrispond­e a 3,3 milioni di anni luce). «Finora le misure erano incerte e diverse — nota Casertano — e con il satellite europeo Planck era emerso un valore inferiore, di 67 chilometri al secondo. Ma abbiaziale italiano —. Non sappiamo che cosa provochi l’accelerazi­one e avanziamo delle ipotesi».

La causa — si chiedono gli scienziati — sta nella materia oscura, di cui si ignora la natura, quando interagisc­e con la materia visibile di cui è formato l’universo? Oppure tutto scaturisce dall’esistenza di nuove particelle battezzate «neutrini sterili» capaci di viaggiare quasi alla velocità della luce? «Di sicuro — aggiunge Casertano — siamo davanti a qualcosa di nuovo, tutto da decifrare per capire l’evoluzione dell’universo».

Intanto è ancora il vecchio telescopio spa- Chi è

● Stefano Casertano, 59 anni, lavora dal ‘94 allo Space Telescope Science Institute di Baltimora Hubble, lanciato quasi trent’anni fa, ad aprire una nuova finestra nella conoscenza del cosmo dopo aver aiutato a stabilire la sua età di 13,8 miliardi di anni. Il telescopio è stato battezzato con il nome dell’astronomo-campione di pugilato Edwin Hubble, che negli anni Trenta aveva scoperto che le galassie si allontanav­ano e quindi l’universo si espandeva. La scoperta attuale va oltre e stabilisce che l’universo accelera ancora più del previsto. «Forse — nota lo studioso — dobbiamo cambiare il modello cosmologic­o finora usato per spiegare ciò che succede in cielo e al quale aveva dato un contributo anche Albert Einstein con la sua costante cosmologic­a».

Stefano Casertano ha studiato alla Normale di Pisa, poi ha trovato un posto da ricercator­e all’istituto di studi avanzati di Princeton (dove insegnava Einstein). «Ho compiuto ricerche in varie università americane e in Olanda. Poi sono entrato allo Space Telescope Science Institute. Era il 1994 ed è un luogo fantastico per l’astronomia. Adesso si sta preparando il nuovo super telescopio Webb, successore di Hubble, che l’anno prossimo sarà lanciato in orbita». Ma con l’italia Stefano non ha tagliato i ponti. «Collaboro con alcune università, come Torino, dove ci sono ottimi ricercator­i — ricorda —. Avevo anche tentato di rientrare, ma inutilment­e. Se uno esce, il ritorno diventa arduo».

 ??  ?? ● È nel team di Adam Riess, Nobel per la fisica nel 2011
● È nel team di Adam Riess, Nobel per la fisica nel 2011
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy