Il ricordo di Carlo d’urso con il premio a Giulia Pelà
Giulia Pelà ha vinto la terza borsa di studio del premio dedicato a Carlo d’urso, legale e consigliere «saggio» della grande finanza italiana, scomparso nel febbraio 2015. Laureata con 110 e lode alla Statale di Milano con una tesi sul contratto e la misura del danno in caso di inadempimento, si è inoltre distinta in alcune discipline sportive, anche a livello agonistico. E l’impegno nello sport fa parte delle motivazioni del premio ricordando la passione di Carlo d’urso per i suoi valori. Ieri a Palazzo Greppi si è tenuta la cerimonia di premiazione alla quale erano presenti, oltre alla moglie dell’avvocato, Giovanna d’urso, diversi esponenti di finanza e industria, da Marco Tronchetti Provera a Renato Pagliaro, da Gerardo Braggiotti a Giuseppe Caprotti. Mario Turner e Philippe Daverio hanno tracciato ritratti di d’urso ben noti agli amici ma altrimenti “inediti”. «Fin da ragazzo si è dato all’ippica», ha detto con un sorriso Turner, olimpionico di equitazione. «Un giorno ho detto a Carlo: molti hanno una doppia vita, una inconfessabile. Tu ne hai due inconfessabili». Sì perché d’urso, che nel suo lavoro frequentava banchieri e industriali ed era riservatissimo («mai ha nominato un cliente»), «non poteva certo rivelare loro cosa facesse la domenica: in compagnia di quattro “cialtroni” (noi) raggiungeva in auto ippodromi spesso lontani per assistere alle corse...».