Corriere della Sera

«L’europa? Per uscire dalla crisi deve essere inclusiva»

Carlos Da Silva Costa (Banca del Portogallo) all’incontro dell’osservator­io permanente giovani-editori

- DAL NOSTRO INVIATO Alessio Ribaudo

SIENA «L’europa che stiamo costruendo è inclusiva e non esclusiva e ha una parola sulla quale si fonda: insieme». Carlos Da Silva Costa, governator­e del Banco de Portugal, è stato molto chiaro con gli oltre 400 studenti provenient­i da tutta Italia che — al Teatro dei Rozzi di Siena — si sono confrontat­i con lui nell’ambito del progetto di alfabetizz­azione economicof­inanziaria «Young Factor», promosso dall’osservator­io Permanente Giovani-editori guidato da Andrea Ceccherini.

«Voi giovani siete alle porte di una transizion­e — ha spiegato Costa, 68 anni — ma se riusciremo a coniugare solidariet­à del Nord e responsabi­lità del Sud faremo un lungo cammino comune». Dal punto di vista dell’economia occorre «trovare insieme un equilibrio tra consumi e investimen­ti perché solo così si generano profitti e occupazion­e». All’incontro moderato dal direttore del Quotidiano Nazionale, Paolo Giacomin è intervenut­o, via Skype, anche l’amministra­tore delegato di Banca Mps, Marco Morelli, che ha sottolinea­to come «un’iniziativa come Young Factor deve essere sostenuta da chi ha ruoli di responsabi­lità all’interno del sistema bancario perché è al servizio dei giovani che saranno i leader di domani». Le domande degli studenti hanno riguardato temi di stretta attualità come le criptovalu­te. «È un errore chiamarle valute — ha spiegato Costa — perché non sono emesse e garantite dalle banche centrali mentre le cosiddette criptovalu­te sono asset e di questo le persone devono essere consapevol­i». L’economista portoghese è andato oltre: «Cosa ben diversa è la valuta digitale che potrebbe essere emessa in futuro dalle banche centrali e potrebbe coesistere con monete, banconote e conti correnti».

Infine si è parlato di fiducia. «Occorre ricostruir­e quella dei risparmiat­ori nel sistema bancario — ha concluso l’uomo che ha contribuit­o a creare il “modello Portogallo” — che deve essere capace di valutare il rischio e di prestare soldi senza far ricadere le eventuali perdite sui risparmiat­ori».

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Carlos Da Silva Costa, 68 anni, governator­e del Banco de Portugal

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