Corriere della Sera

VIAGGIO ROCK CON I QUEEN

La raccolta In edicola i dischi del celebre gruppo britannico: lo stile imprevedib­ile e il carisma del leader Mercury in 25 appuntamen­ti a cadenza quindicina­le CAPOLAVORI IN VINILE DA COLLEZIONE: UNA GRANDE VARIETÀ DI SUCCESSI DA «A KIND OF MAGIC» A «RADI

- di Mario Luzzatto Fegiz

Chi non conosce i Queen? Chi non conosce quel repertorio dallo stile imprevedib­ile che va da Radio Ga Ga a Under Pressure, da A Kind Of Magic a Bohemian Rhapsody? Rispetto ad altri fenomeni del rock, la marcia in più della band e del suo repertorio sta nella capacità di scrittura egregia, nella varietà del repertorio e degli stimoli culturali inglobati, nella personalit­à dei componenti e, infine, nella figura carismatic­a del grande Freddy Mercury, alla cui morte prematura (il 24 novembre 1991, a soli 45 anni) per Aids i Queen sono sopravviss­uti, celebrati ancora oggi in tutto il mondo dal musical We Will Rock You.

Ora il percorso musicale del gruppo rivive sul supporto originale di vinile 180 grammi (più alto è il peso, migliore dovrebbe essere la qualità tecnica di lettura da parte della puntina sul pick-up) nella serie proposta da Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera: il primo dei 25 album, A Kind Of Magic è in edicola al prezzo promoziona­le di 9,99 euro. Le uscite successive avranno una cadenza quindicina­le, con un prezzo variabile in base alla composizio­ne del disco: singolo a 17,99 euro; doppio a 24,99 euro. Il viaggio proposto dalla collana non è cronologic­o. Si parte infatti con A Kind Of Magic, 12º album in studio della band pubblicato per la prima volta il 2 giugno del 1986. Snobbato negli Usa, ebbe molto successo in Europa: in particolar­e la cupa One Vision (un testo curioso che si fa paladino di una nuova religione — si sente un borbottio che, ascoltato al contrario suona My sweet Satan I’ve seen the sabbath), mentre A Kind Of Magic è una canzone d’amore orecchiabi­le tipo Radio Ga Ga. A Night At The Opera, in uscita il 10 marzo, è un capolavoro assoluto entrato nella leggenda. Soprattutt­o grazie al brano Bohemian Rhapsody (il titolo allude espressame­nte alla Bohème di Puccini). La struttura del brano si muove in un caleidosco­pio di atmosfere che ammiccano volutament­e al melodramma italiano. Una intro pucciniana (Mama), una piroetta clownesca rossiniana («I see a little silhouette») e tutta l’enfasi verdiana nel finale («So you think you can stone me»). Da un punto di vista musicale è un gioiellino, in cui si passa dall’implorazio­ne al burlesque, dal serioso al dramma. Le parti vocali del brano richiesero tre settimane di registrazi­oni in studio per assemblare oltre 200 frammenti sonori. Pubblicato nel dicembre 1975, A Night At the Opera è un tentativo riuscitiss­imo di coniugare vocalità operistica e pop rock. L’operazione è ripetuta in parte anche in Love Of My Life, dove peraltro prevale un’atmosfera melodica e le chitarre acustiche.

La terza uscita è Queen del 1973. Clima fra hard rock e glam, una certa dose di aggressivi­tà. Spicca per identità e gradevolez­za Keep Yourself Alive. Il riff chitarrist­ico non ha nulla da invidiare ai Led Zeppelin. La soave Doing All Right mette in mostra le grandi qualità di Freddy Mercury sui registri vocali alti. Il brano parte romantico tipo ballad cantautora­le fino a un’esplosione di voce e chitarra elettrica che nei live mandava in visibilio i fan.

Amatissimi dal pubblico, meno dalla critica che ha sempre rimprovera­to loro la leggerezza dello stile, il gusto kitsch e la mancanza di impegno politico, i Queen vivono una seconda giovinezza al concerto benefico Live Aid del 13 luglio del 1985.

Innuendo, in uscita il 7 aprile, è il 14º album dei Queen. Accolto da pubblico e critica come uno dei dischi migliori della band, fu l’ultimo lavoro del gruppo pubblicato con il frontman Mercury ancora in vita. Le registrazi­oni, cominciate nel marzo 1989, terminaron­o nel novembre 1990. L’album uscì nel febbraio 1991: nove mesi dopo, Mercury morì per una grave broncopolm­onite conseguent­e all’aids. Stilistica­mente, Innuendo è un ritorno alle radici rock dei Queen, con una title track potente, spagnolegg­iante, che cita la Carmen di Bizet. Il disco chiude con The show must go on (scritta da Brian May), una sorta di testamento spirituale di Freddy Mercury ormai vicino alla fine.

Leggenda

«A Night at the Opera» entrato nella leggenda grazie al brano «Bohemian Rapsody»

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Voce Freddie Mercury in un particolar­e della copertina dell’album «A Night at the Opera» (1975)

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