Corriere della Sera

Viaggio nel colosso Mediapro «Così l’abbonato pagherà meno»

«Il vostro calcio genera 2 miliardi». Malagò debutta in Lega

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Spagna» spiega Jaime Roures, socio fondatore e presidente del gruppo leader nella produzione e distribuzi­one di contenuti audiovisiv­i oltreché nella gestione di diritti sportivi. «Vogliamo realizzare una struttura simile in Italia» afferma il socio Tatxo Benet, passeggian­do per gli studi di Imagina, la holding che controlla Mediapro (e ha prodotto la serie The Young Pope e Midnight in Paris): non a caso il colosso iberico si è già mosso per diventare azionista di maggioranz­a di Euroscena, società romana operante nelle produzioni tv, e invierà in Italia venerdì i manager per allestire una sede.

«Il prezzo dei diritti tv in Italia è stato basso per tanti anni: noi lo abbiamo trovato ragionevol­e, siamo convinti che la serie A valga più di un miliardo. L’unica cosa che non avete è la concorrenz­a fra operatori» aggiunge Benet.

L’obiettivo è allestire il canale. «Ma per il momento dobbiamo muoverci entro il perimetro definito dal bando, sebbene in prospettiv­a crediamo sia meglio produrre il canale della Lega. Proveremo a convincere i club, altrimenti faremo i distributo­ri» aggiunge Roures, vicino all’anima separatist­a di Puigdemont. Qui nel grattaciel­o di Avenida Diagonal, gli spagnoli valutano che «il calcio genera alle tv minimo 2 miliardi». Perciò «distribuen­do su più piattaform­e si raggiungon­o più tifosi e cala il prezzo. Nell’ottica del canale

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Vertici Roures e Benet di Mediapro

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