Goggia e il pensionato: la sorpresa al telefono
Caro Aldo,
mi è successa una cosa incredibile e inaspettata. La settimana scorsa avevo scritto al Corriere della Sera e per esprimere la mia emozione di ultraottantenne nel vedere sulla prima pagina del vostro giornale la fotografia di Sofia Goggia con il tricolore, dopo aver vinto l’oro olimpico nella discesa libera a Pyeongchang. Ebbene, ora mi ha chiamato Sofia Goggia dalla Corea. Entrambi emozionati, ci siamo dati appuntamento a casa mia, a Milano, entro il mese di marzo. L’ho già detto a Sofia: preparati perché, come ti vedo sulla soglia di casa, senza parole ti abbraccerò forte. In quel momento, sono sicuro, a me e mia moglie sembrerà di abbracciare la nostra unica figlia, Daniela, che ci ha
lasciato nel 2006 per un terribile male, ma consegnandoci una bella bambina che ora ha 18 anni ed è attaccatissima ai nonni. Grazie di cuore per questo regalo a Sofia Goggia e al vostro giornale, che da sessant’anni è anche il mio.
Caro Gianpiero,
In effetti Sofia Goggia si è fatta dare dal Corriere il suo numero di telefono, chiedendo di non avvertirla, in modo da farle una sorpresa. Lei caro Gianpiero aveva affidato alla lettera la sua emozione, nel vedere una giovane atleta italiana sventolare la bandiera e cantare l’inno dopo aver vinto la gara più classica dello sci, dall’altra parte del mondo. Ora con la sua telefonata Sofia Goggia ha mostrato il proprio spessore umano e morale, non così frequente e non solo nello sport. In un mondo di Vip che danno l’illusione di parlare a noi comuni mortali via social, nutrendo il narcisismo collettivo e affidandosi a formulette scritte dagli uffici stampa, ecco una campionessa olimpica che si rivela una donna autentica, una persona speciale.