Corriere della Sera

La nuova scheda, istruzioni per l’uso

Niente voto disgiunto: una sola scelta per l’elettore E la scheda non va subito dalla cabina all’urna, ora c’è il «codice antifrode»

- Di Renato Benedetto 10% CAMERA SENATO

La scheda può apparire complessa, tra collegi uninominal­i e quote proporzion­ali, coalizioni e listini. In realtà tanto rumore è per poco. Perché l’elettore ha a disposizio­ne un solo voto per scheda: uno per la Camera e uno per il Senato. Quindi per non sbagliare, e non rischiare che il voto sia annullato, basta tracciare una croce, una sola, per ogni scheda. Tenendo conto che le modalità di voto sono sostanzial­mente due.

Tracciando la «x» sul simbolo, il voto va alla lista e al candidato all’uninominal­e collegato. Si può tracciare un secondo segno anche sul nome dell’uninominal­e, sì, ma non fa differenza.

Seconda possibilit­à: tracciando il segno sul candidato dell’uninominal­e, il voto va anche alla lista. O alle liste, se in coalizione: sarà suddiviso tra queste in proporzion­e ai voti ottenuti nel collegio. L’importante è ricordare che non è ammesso il voto disgiunto (nel grafico).

C’è un’altra novità. Usciti dalla cabina, non bisogna subito inserire la scheda nell’urna. Va consegnata al presidente del seggio, che dovrà prima staccare il «tagliando antifrode». È un codice che identifica la scheda: il presidente del seggio ne prende nota prima di consegnarl­a all’elettore e poi, prima che il foglio finisca nell’urna, guarda che coincida. Per evitare brogli, con schede «esterne» già compilate. Il tagliando, dopo il controllo, è staccato per rispettare la segretezza del voto. Alle urne sono chiamati oltre 46 milioni e mezzo di italiani per la Camera, quasi 43 milioni per il Senato. Si vota domenica 4 marzo dalle ore 7 alle ore 23 Scheda rosa per l'elezione della Camera dei deputati

BARRARE IL SIMBOLO Se si barra il simbolo, il voto espresso per la lista si estende anche al candidato all’uninominal­e Candidato al collegio uninominal­e

Qui vince il seggio chi ottiene più voti: basta una preferenza in più dell’avversario per spuntarla

Questa zona è relativa alla parte proporzion­ale Qui troviamo il simbolo della lista o delle liste, in caso di coalizioni, collegate al candidato uninominal­e. E a fianco, l’lenco dei candati al plurinomin­ale.

A ciascuna lista sono assegnati i seggi in proporzion­e ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribu­iti nelle singole circoscriz­ioni territoria­li Soglie di sbarrament­o (percentual­i di voto minime per ottenere seggi in Parlamento) Scheda gialla per l’elezione del Senato Lo spoglio inizia alle 23, al termine delle operazioni di voto: prima il Senato, poi la Camera

BARRARE IL NOME Se si barra il nome del candidato all’uninominal­e, il voto è esteso anche alla lista: in caso di più liste, viene ripartito tra queste in proporzion­e ai voti ottenuti nel collegio 386 eletti con il proporzion­ale È vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazion­e 109 eletti nei collegi uninominal­i

I numeri del Viminale Oltre 46,5 milioni di italiani chiamati a eleggere la Camera quasi 43 il Senato

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1 in Valle d’aosta 6 193 in Trentino-eletti con Alto Adige il proporzion­ale

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Barrando il simbolo di una lista e un candidato non collegato Non è permesso il voto disgiunto
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Eletti nei collegi uninominal­i (inclusa Valle d’aosta) L’elettore ha a disposizio­ne un solo voto 232

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