Corriere della Sera

Mediaset-vivendi, la causa a ottobre

Udienza rinviata di otto mesi. Le Monde: «Per Bolloré è finita»

- F. D. R.

Vivendi ci spera ancora: «Un accordo extragiudi­ziale è sempre possibile e il progetto industrial­e tra i due gruppi ha molto senso» fa sapere. Ma la strada per un accordo con Mediaset se non è del tutto sbarrata certamente è in salita. Ripida. E non solo per le posizioni del Biscione. Ieri a Milano era in programma la prima udienza della causa intentata dal gruppo di Cologno contro Vivendi per il mancato perfeziona­mento del contratto d’acquisto di Mediaset Premium. Il giudice Vincenzo Peroziello aveva concesso alle parti il tempo per trovare un’intesa ed evitare la causa. Tempo scaduto lunedì con un nulla di fatto e l’annuncio ufficiale che la mediazione è fallita. Ora è tutto in mano al giudice e i tempi, come si è visto ieri, sono quelli della giustizia ordinaria per cui la prossima udienza è stata fissata per il 23 ottobre.

In teoria quindi c’è ancora tempo per trattare. Un accordo stragiudiz­iale è sempre possibile ma Vivendi deve fare i conti non solo con le chiusure di Mediaset ma anche con gli equilibri in Tim, che al momento non consentono certezze. L’ultimo accordo proposto vedeva nel gruppo telefonico, e in particolar­e nella joint venture con Canal+, uno snodo chiave sia in termini industrial­i sia per gli impegni economici previsti. Il varo della j-v si è rivelato però più complesso e soprattutt­o ad oggi non c’è più certezza che si riuscirà a fare.

Intanto la stampa francese inizia a dubitare dei piani del presidente di Vivendi, Vincent Bolloré nei media. Ieri il quotidiano Le Monde ha parlato di «Scacco al progetto di ”Netflix latino” di Vincent Bolloré». Dopo la rottura con Mediaset «questa volta è finita».

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In alto Bolloré. Sotto Pier Silvio Berlusconi
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