Corriere della Sera

Weidmann (Buba): la stretta nel 2019 non è irrealisti­ca

- Francesca Basso

Fermo ma dialogante. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann (foto), ha presentato il bilancio della Banca centrale tedesca 2017 e ha usato l’occasione per uno sguardo sul futuro. La campagna «elettorale» per la succession­e al numero uno della Bce Mario Draghi, che terminerà l’incarico nel 2019, è cominciata. I due temi più controvers­i e che hanno fatto più discutere il consiglio direttivo della Bce sono quantitati­ve easing e tassi.

Weidmann ha riconferma­to la posizione di sempre sottolinea­ndo però un’omogeneità di vedute nel board dell’eurotower sul fatto che «le prospettiv­e economiche e le proiezioni sull’andamento dei prezzi sono molto positive». Quanto al resto, «se la spinta economica continua e i prezzi crescono conformeme­nte, dal mio punto di vista — ha detto Weidmann — non c’è alcun motivo perché il consiglio della Bce non debba chiudere gli acquisti netti dei titoli quest’anno». Tuttavia la normalizza­zione della politica monetaria dovrà essere «graduale e affidabile» e tenere conto dell’inflazione, e per Weidmann rimarrà accomodant­e anche dopo la fine del programma di acquisti. Ma non è «irrealisti­co» pensare a un aumento dei tassi: «Il mercato ha certe aspettativ­e su un possibile cambiament­o del tasso di interesse nel 2019, basato non solo sull’insieme dei dati, ma anche sulla nostra comunicazi­one, e queste aspettativ­e sono, direi, non del tutto irrealisti­che e a prima vista sembrano essere plausibili». Del resto l’andamento dell’economia in Germania e nell’eurozona è stata «molto soddisface­nte» l’anno scorso. «Il trend ascendente ora si basa su una base molto ampia ovunque», ha detto. «Significa — ha aggiunto — è che la situazione reale dell’economia e la posizione di politica monetaria raramente hanno seguito strade così divergenti come ora».

Il quantitati­ve easing ha fatto bene ai conti della Bundesbank, che ha chiuso il 2017 con un utile di 2 miliardi, trasferiti quasi interament­e allo Stato federale (1,9 miliardi). La Bundesbank ha anche aumentato per 1,1 miliardi a 16,4 miliardi gli accantonam­enti per coprire le perdite attese quando la Bce inizierà ad alzare i tassi.

 ??  ?? Banca centrale Jens Weidmann, 49 anni, della Bundesbank
Banca centrale Jens Weidmann, 49 anni, della Bundesbank

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy