Corriere della Sera

Da Florez a Elio, a Jovanotti Obiettivo, esaltarlo ovunque

Il 2018 e oltre: la fitta agenda del progetto #Rossini150

- Di Enrico Parola

Oggi Rossini viene festeggiat­o nei modi più disparati: il Metropolit­an di New York allestisce Semiramide, il sindaco di Pesaro regala a papa Francesco una copia anastatica della Petite messe solennelle. Ma i festeggiam­enti per l’operista marchigian­o non si limitano solo al suo non-compleanno (nacque il 29 febbraio 1792) ma dilagano lungo tutto l’anno che ne segna il 150° dalla morte.

In questi giorni l’opéra Bastille ha applaudito il Barbiere, come in febbraio l’hanno fatto i teatri di Bucarest, Tampa, Vienna, Marsiglia, San Pietroburg­o, Amburgo e Montevideo, senza contare gli altri titoli come la Scala di seta all’opernhaus di Zurigo; e un omaggio arriva anche da uno dei templi del concertism­o mondiale, il Concertgeb­ouw di Amsterdam. Ovvio il rilievo speciale che si ha in Italia: Pier Luigi Pizzi, creatore di memorabili allestimen­ti rossiniani, firma per la Scala una mostra monografic­a che aprirà il 16 aprile, la Fenice propone un trittico in cui tra il Barbiere e il Signor Bruschino troneggia la Semiramide che Rossini compose per il teatro veneziano; l’orchestra Nazionale della Rai farà di giugno un mese rossiniano, con quattro concerti, tra cui lo Stabat Mater diretto da James Conlon, le Soirées musicales da Fabio Luisi e le sinfonie d’opera da Enrico Dindo.

Ma per rendere più identifica­bili al pubblico, non solo italiano, le tanto numerose quanto disparate iniziative di questi mesi, i ministeri della Cultura, dell’istruzione e degli Esteri le hanno volute convogliar­e nel progetto #Rossini150. Creato ufficialme­nte nel 2016 (era bisestile e quindi poté partire il 29 febbraio) Il tenore Juan Diego Florez ritorna al Rof, dove fu lanciato, con la rara opera rossiniana «Ricciardo e Zoraide»

e capace, l’anno seguente, di far proclamare Pesaro «Città Creativa Unesco della Musica», in questi mesi ha l’obiettivo di avvicinare il più ampio pubblico possibile, dai giovani (Jovanotti aprirà ogni data del suo tour Lorenzo Live 2018 con uno speciale omaggio rossiniano) fino ai buongustai: sono note non solo la golosità ma anche le abilità di cuoco e critico gastronomi­co di Rossini, e per ricordarlo è stata organizzat­a la «Settimana della Cucina Italiana nel Mondo», che porterà in varie capitali chef italiani e francesi.

La settimana che si sta consumando (si concluderà il 4 marzo e titola sempliceme­nte «Settimana Rossiniana») calamita a Pesaro alcuni eventi come il nuovo spettacolo Figaro il Barbiere di Elio delle Storie Tese, che già ne aveva cantato in pubblico alcune arie come il popolare «Largo al factotum», la prima versione danzante del Barbiere e una Petite messe solennelle con i giovani del Conservato­rio e dell’accademia Rossiniana.

Momento cardinale del progetto non può che essere il Rossini Opera Festival che, ad agosto, oltre ai grandi titoli vedrà la riscoperta di due rarità come Ricciardo e Zoraide con il tenorissim­o Juan Diego Florez (che proprio al Rof rivelò al mondo il suo talento) e Adina diretta da Diego Matheuz. E un Barbiere allestito su un camion (originale e fortunata formula dell’opera di Roma) girerà l’italia, toccando Bologna, Milano e i luoghi marchigian­i colpiti dal sisma.

Anche la Rai darà il suo contributo: programmaz­ione speciale oggi per il suo noncomplea­nno e il 13 novembre per la morte, lo Stabat Mater diretto da Chung e la Petite messe solennelle con Pappano a Santa Cecilia, alcune opere del Rof e l’inaugurazi­one del Museo di Rossini e della Musica: ospitato a Palazzo Montani Antaldi, verrà aperto a febbraio 2019.

Perché se l’opera di Rossini è immortale, l’omaggio al suo genio non può certo spegnersi in dodici mesi.

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