Allegri affamato cerca la vittoria per gli albi d’oro e per zittire Sarri
Ci siamo. La data fatidica ormai è arrivata. Massimiliano Allegri ne parla da settembre e così facendo ha creato un’attesa più o meno comparabile a quella di Ulisse sulla strada verso la grotta di Polifemo: «Marzo» questa figura mitica e multiforme evocata dall’allenatore bianconero è qui a braccia aperte, con la Juventus pronta ad affrontarla. Di sicuro la squadra di Allegri è al posto giusto, ovvero in corsa su tutti i fronti. Da capire invece se il momento è quello ideale: il rinvio della sfida di campionato contro l’atalanta e il recupero fissato ufficialmente per il 14 (ore 18), ha intasato il calendario con 6 partite in 20 giorni. Il Napoli nello stesso periodo ne giocherà 3. Una bella differenza, come quella sempre più marcata nella lotta
d Allegri Dicono che questo Napoli sarà ricordato fra 20 anni? Alla fine si ricorda solo chi vince
Tante partite
Il recupero di serie A, fissato per il 14 marzo, costringerà a giocare 6 partite in 20 giorni
d Gasperini L’atalanta non giocava questo tipo di gare da tanto tempo e deve crederci
a distanza dei due mondi.
Un duello, anche verbale, a cui Allegri non si sottrae mai. Maurizio Sarri dopo l’uscita dall’europa League, che ha fatto seguito a quella dalla Champions e a quella dalla Coppa Italia, ha detto una frase che è rimasta impressa al collega: «Nella storia del calcio ci sono squadre che segnano un periodo: negli anni 70 si ricorda l’olanda e non chi ha vinto. Sono convinto che tra 20 anni questo Napoli sarà ricordato da tutti». La reazione di Allegri è in linea con quello che ha sempre detto e sempre fatto, dato che oggi può raggiungere la sesta finale su sette competizioni da quando è alla Juve, senza contare ovviamente i tre scudetti. «Continuo a dire che alla fine quello che conta è riuscire a scrivere nell’albo qualcosa che hai vinto, perché altrimenti già ci dimentichiamo cosa è successo due giorni prima, figuriamoci se ci ricorderemo 20 anni fa, in quella partita, se la palla avesse picchiato nel palo e fosse andata dentro, forse avremmo vinto... non conta niente: nella vita bisogna essere molto pratici».
Quindi c’è da difendere l’1-0
dell’andata contro l’atalanta, quando a decidere fu un gran gol di Higuain a inizio partita. Il Pipita oggi non ci sarà a causa dell’infortunio alla caviglia sinistra nel derby del 18 febbraio: per riaverlo col Tottenham mercoledì prossimo è ormai una corsa contro il tempo. Il minutaggio di Dybala e Matuidi invece riparte da oggi, proprio in chiave Champions. Buffon sarà al suo posto: le critiche verso il neo c.t. Di Biagio per la convocazione del capitano azzurro non sono passate inosservate. Se saranno benzina extra per l’ennesima reazione da campione di Gigi o un deterrente a continuare è presto per capirlo. Ma è comunque un tema caldo.
Resta da capire se basterà questa Juve imperfetta (col dubbio Chiellini in difesa) per reggere l’urto dei nerazzurri di Gasperini, a caccia della rimonta e dell’impresa sfuggita una settimana fa col Dortmund. L’atalanta si ripresenta con tutti i titolari (e col rischio neve attorno alle 19), dopo che domenica aveva preparato una squadra B, scatenando polemiche piuttosto pretestuose: «Scansopoli? Qualcuno ogni tanto farebbe meglio a stare zitto» dice Max, secco. Quel che conta per lui e per la Juve è prendere di petto questo gigante chiamato «Marzo».