Corriere della Sera

Più tasse per tutti

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA di Massimo Gramellini

Esistono svariati modi per suicidarsi, ma quello di promettere un aumento delle tasse a quattro giorni dal voto rimane senz’altro uno dei più originali. Emma Bonino può permetters­elo perché si rivolge a una nicchia di mercato in grado di apprezzare il sapore del paradosso. Agli sbalorditi Telese e Giannino di Radio 24 ha annunciato che in caso di vittoria privileger­ebbe la riduzione delle tasse sul lavoro, cancelland­o le detrazioni sui mutui prima casa e l’iva agevolata su alcuni farmaci per il corpo e per l’anima, come i libri.

Ora, passi per i libri, verso i quali una consistent­e porzione di italiani mantiene un atteggiame­nto di sospettosa ostilità. Ma su case e medicine è opinione comune che ben pochi siano disposti a ri- nunciare all’uovo delle detrazioni in cambio di un’ipotetica gallina della crescita, domani. Un partito della sfacciatag­gine che reclamasse l’inseriment­o in Costituzio­ne dell’evasione totale e dell’abusivismo edilizio come pietre miliari di questa Repubblica fondata sul livore otterrebbe la maggioranz­a con qualsiasi sistema elettorale. Nessuno fin qui ha avuto il coraggio di osare tanto. Ma già quello che si legge nei programmi dei partitoni conferma la tendenza dei politici e degli elettori, su questo totalmente in sintonia, a ritenere indispensa­bile che i debiti vengano risanati da qualcun altro. Il problema sta tutto nella individuaz­ione di questo «altro», che ciascuno tende a collocare il più lontano possibile da sé.

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