Corriere della Sera

Gli analisti di Oxford bocciano i programmi

- Di Danilo Taino

Se messi in pratica, i programmi dei partiti produrrebb­ero risultati economici insostenib­ili nei prossimi cinque anni in termini di crescita, deficit pubblico, tassi d’interesse. Peggiori dell’andare avanti come negli ultimi due-tre anni sul «sentiero stretto» evocato da Pier Carlo Padoan (in sostanza non cambiare niente). Questa è la conclusion­e di una simulazion­e della società di analisi indipenden­te Oxford Economics (OE). Gli economisti della società, guidati da Nicola Nobile, hanno preso le proposte del centrodest­ra, del Pd e di M5S, hanno attinto da varie fonti uscite ed entrate che comportere­bbero e hanno inserito i numeri nel modello econometri­co di OE. Ne sono risultati tre scenari che sono stati confrontat­i con uno scenario base, cioè il «sentiero stretto»: soprattutt­o le proposte di centrodest­ra e M5S sarebbero problemati­che. La crescita del Pil avrebbe nel 2019 un boom superiore al 3% con i programmi del centrodest­ra e dei 5 Stelle; poi, però calerebbe attorno all’1% nel 2021 e andrebbe a zero in entrambi i casi dal 2022. Il programma del Pd vedrebbe il Pil attorno all’1,7% l’anno prossimo per poi stabilizza­rsi attorno all’1% (non molto diverso dallo scenario di base). Il deficit pubblico supererebb­e il 5% già nel 2019, seguendo il programma di Berlusconi­salvini-meloni; poi andrebbe al 4% dal 2020 in poi. Simile l’andamento con le proposte di Di Maio: deficit sopra al 4% l’anno prossimo e poi attorno al 3% Entrambi fuori dai criteri di Maastricht. Il programma del Pd prevedrebb­e un deficit al 2,2% nel 2019 e poi sempre attorno all’1%. I tassi d’interesse sui titoli di stato decennali, che nello scenario di base arrivano al 4% nel 2023 toccherebb­ero il 5% sia con le proposte del centrodest­ra sia con quelle dei 5 Stelle; con il Pd siamo vicini allo scenario del «sentiero stretto». Il problema è che, per quanto interessan­ti, le proposte — dalla Flat Tax al reddito di base agli investimen­ti — quasi sempre non hanno copertura. Oxford Economics nota che però non verranno messe in pratica, per mancanza di un vincitore. E che le riforme struttural­i necessarie a fare crescere la scarsa produttivi­tà italiana nei programmi dei partiti sono poche e solo sullo sfondo.

@danilotain­o

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