Corriere della Sera

I massacri di Ghouta e una tregua che nessuno vuole davvero

- Di Franco Venturini

Quattro giorni dopo l’unanime indignazio­ne del Consiglio di sicurezza dell’onu, è evidente che nessuna tregua è entrata in vigore tra Ghouta Est e Damasco. Non arrivano gli aiuti, non partono i civili sottoposti a bombardame­nti feroci. E quel che è peggio è che c’è una logica ferrea, nel proseguime­nto del massacro.

Assad vuole «ripulire» la regione della capitale, e non ha alcun interesse a sospendere i suoi attacchi. Tanto più che a Ghouta Est si nascondono piccoli gruppi di discendenz­a qaedista che colpendo Damasco con i mortai gli offrono una convenient­e motivazion­e.

Putin controlla Assad, e condivide, o ispira, la sua strategia. Oltretutto l’idea della tregua di cinque ore al giorno è farina del suo sacco, e il capo del Cremlino è parso così sensibile alle esigenze umanitarie. Utile, alla vigilia delle elezioni.

Erdogan è felicissim­o che i riflettori si siano accesi su Ghouta, allontanan­dosi dalla sua non travolgent­e offensiva contro i curdi siriani. Tanto più che Putin, annunciand­o ieri il salvataggi­o (non citato da altri) di un gruppo di civili, ha ringraziat­o proprio lui.

Jaish al-islam, Tahrir alsham e altri gruppi di opposizion­e jihadista trincerati a Ghouta Est non hanno interesse, nemmeno loro, al successo della tregua. Per ricevere armi e finanziame­nti da fonti sunnite occorre essere protagonis­ti, e sparare contro Assad. È il cinismo della guerra.

L’iran, non coinvolto direttamen­te, appoggia Assad e condivide la spiegazion­e secondo cui al Palazzo di Vetro è stato fatto il possibile, e il Cremlino ha poi aggiunto una sua generosa proposta. Ma i combattime­nti non potranno cessare se i «gruppi terroristi» continuera­nno a fare vittime nei quartieri centrali di Damasco. La colpa è loro.

Nessuno sembra voler parlare di proporzion­i, 500 morti a Ghouta Est in nove giorni contro 7 a Damasco, nessuno dice che a Ghouta Est sono stati bombardati anche gli ospedali, nessuno ha intenzione di fermarsi. È la solita storia siriana: se gli interessi dei protagonis­ti non coincidono, e mai come oggi essi sono stati diversi, gli sforzi dell’onu diventano inutili balletti diplomatic­i.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy