Corriere della Sera

Contratti, sì di imprese e sindacati al «test della rappresent­anza»

Intesa per misurare i consensi raccolti dalle organizzaz­ioni. Il ruolo dei lavoratori

- Enrico Marro

ROMA A pochi giorni dal voto Confindust­ria e sindacati hanno raggiunto l’accordo sulle nuove regole della contrattaz­ione. Un vertice nella notte fra mercoledì e ieri tra il presidente dell’associazio­ne imprendito­riale, Vincenzo Boccia, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo ha sciolto gli ultimi nodi sul testo messo a punto dagli sherpa. Ora l’intesa sarà valutata dagli organismi delle tre confederaz­ioni e poi verrà ufficialme­nte firmato il 9 marzo.

Con le 16 pagine concordate al termine di una trattativa riservata durata un anno e mezzo Confindust­ria e sindacati puntano a raggiunger­e quattro obiettivi: 1) riaffermar­e il ruolo di indirizzo delle confederaz­ioni sulle categorie rispetto a un sistema che altrimenti rischiava l’anarchia; 2) evitare che il prossimo governo e Parlamento approvino una legge sul salario minimo che spiazzereb­be la contrattaz­ione; 3) fermare la proliferaz­ione dei contratti e il dumping salariale conseguent­e a intese stipulate da organizzaz­ioni non rappresent­ative; 4) aprire la contrattaz­ione alle novità del welfare integrativ­o e alle potenziali­tà della partecipaz­ione dei lavoratori all’impresa. Si tratta quindi di un’intesa che ha un valore sia politico sia tecnico.

Per la prima volta la Confindust­ria accetta di misurare la sua rappresent­anza e le parti convengono che si debba arrivare a un’efficacia erga omnes dei contratti stipulati dalle organizzaz­ioni rappresent­ative sulla base di regole certe e da una legislazio­ne di sostegno: un messaggio, anche questo, affidato al quadro politico che uscirà dalle elezioni.

Il modello contrattua­le continuerà a restare articolato su due livelli: il contratto nazionale e quello decentrato, aziendale o territoria­le, secondo la prassi, evitando duplicazio­ni. Debuttano i concetti di Tem, Trattament­o economico minimo, e Tec, Trattament­o economico massimo, che verranno individuat­i dal contratto nazionale di categoria. Il Tem, cioè i minimi tabellari di retribuzio­ne varieranno secondo l’indice Ipca di inflazione al netto dei prezzi importati dei carburanti, ma ciascuna categoria continuerà a scegliere le modalità (aumenti ex ante o ex post) e potrà modificare il valore del Tem «in ragione dei processi di trasformaz­ione e innovazion­e». Nel Tec verranno ricomprese le eventuali voci di welfare. Il premier Gentiloni parla di «accordo molto importante perché abbiamo un grandissim­o bisogno di collaboraz­ione tra le parti sociali».

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