Corriere della Sera

Furlan: ora la politica smetta di parlare di salario minimo Torniamo ai negoziati

- Rita Querzé

«Ora i partiti smettano di parlare di salario minimo. Ogni intervento in questo senso sarebbe improdutti­vo e superfluo». Annamaria Furlan ha sempre seguito da vicino la trattativa sulla riforma del modello contrattua­le. A risultato raggiunto, manda un messaggio alla politica. Quindi entra nel merito dell’intesa.

Ogni categoria potrà decidere su quale base applicare gli aumenti. Se anticipare l’inflazione o compensarl­a ex post. Le confederaz­ioni cedono sovranità alle categorie?

«Veniamo da una stagione di rinnovi in cui le categorie hanno dato fondo alla loro capacità di negoziare, trovando strade nuove pur di risolvere i problemi. Credo che questo sia un bene. Non ci sarà un “liberi tutti” ma una contrattaz­ione nazionale su misura».

I chimici volevano mantenere il calcolo degli aumenti su valori superiori al minimo tabellare. E così è stato. I metalmecca­nici invece calcolano gli aumenti su minimi «veri».

«L’importante è garantire minimi retributiv­i a tutti. In ogni caso, non avrebbe avuto senso allineare al ribasso i trattament­i migliorati­vi, dove ci sono le condizioni».

Ci sono lavoratori non coperti dai contratti come gli addetti della gig economy. Questo accordo allarga le tutele anche a loro?

«I contratti sono già fin troppi, non ne servono altri. Piuttosto bisogna applicare a

d Nessun liberi tutti ma una contrattaz­ione nazionale su misura, basata sui contesti

tutti quelli esistenti facendo evolvere i più innovativi come abbiamo fatto in questi anni con la somministr­azione».

L’accordo parla di «certificaz­ione della rappresent­anza datoriale». Ambizione velleitari­a se non sono Confindust­ria, Confcommer­cio e le altre organizzaz­ioni a cominciare a parlarsi...

«Ora tocca a loro. Ma il nostro contributo è doveroso».

La contrattaz­ione aziendale sarà potenziata?

«In varie parti il testo sostiene la contrattaz­ione di secondo livello. Anche attraverso una maggiore partecipaz­ione dei lavoratori. Ma ci sono altri due aspetti dell’intesa a cui tengo molto». Quali?

«Welfare e formazione. L’accordo pone le basi per un nuovo rapporto tra scuola, impresa e territorio. E sul welfare bisogna individuar­e delle priorità».

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Alla guida ● Annamaria Furlan, 59 anni, da ottobre 2014 è segretaria generale Cisl

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