Messina: il debito pubblico va ridotto ma è sostenibile Il sistema bancario è stabile
L’italia deve ridurre il suo debito, ma sulla capacità di sostenerlo non ci sono preoccupazioni, con una durata media dei titoli di Stato a sette anni. Anche per questo Roma non rappresenta «in alcun modo» un rischio per la stabilità dell’euro. Lo sostiene Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, in un’intervista al quotidiano economico tedesco «Handelsblatt».
«L’italia deve ridurre il suo indebitamento, ma sulla capacità di sostenerlo non vi è alcun dubbio», dice Messina per il quale anche quando la Banca centrale europea dovesse avviare la riduzione dell’acquisto dei bond non ci sarebbe «alcuna forte pressione sul mercato italiano». Anche dal punto di vista politico, osserva ancora il banchiere, «l’italia non è in una situazione peggiore di altri paesi in Europa. O la Germania — si chiede Messina — ha al momento un governo stabile?» Il nuovo governo dovrà porre come prioritario il contrasto alla disoccupazione, «soprattutto quella giovanile: per questo serve la crescita e dobbiamo trovare la strada per ridurre i debiti. Questo ha assoluta priorità».
Un investitore come Bridgewater scommette al ribasso sull’italia ma per Messina «questa strada è sbagliata». Al contrario, «molti investitori vedono l’italia come un’opportunità di investimento, in particolare quelli statunitensi. Loro continuano a comprare le nostre azioni — afferma Messina — perché vedono in Intesa Sanpaolo un rappresentante del Paese e vogliono guadagnare dalla ripresa italiana».
Quanto al sistema bancario, «nei prossimi due anni ci saranno fusioni di istituti medi e piccoli». Il ceo di Intesa si dice «convinto che la maggior parte delle banche italiane riuscirà a risolvere i propri problemi nei prossimi 3 - 5 anni». In tema di stabilità del sistema finanziario, «ora siamo un Paese normale».