Scende il debito Risalita del Pil
L’istat: Pil 2017 in crescita dell’1,5%. Il rapporto con il debito scende ai livelli 2015
ROMA A poche ore dal voto l’istat certifica l’andamento dell’economia e dell’occupazione. Dall’analisi dell’istituto di statistica emerge che la ricchezza prodotta in Italia nel 2017 è aumentata dell’1,5%, il dato è definitivo e conferma la stima indicata a settembre dal governo. La crescita è la più elevata dal 2010 e concorre al complessivo risultato dei conti pubblici. Il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo scende all’1,9% (nel 2016 era al 2,5%), mentre il rapporto tra debito e Pil cala al 131,5%, tornando al livello del 2015 e invertendo la tendenza dell’ultimo decennio che lo ha visto sempre in aumento (nel 2007 era al 99,7%). L’avanzo primario è positivo e sale all’1,9% rispetto all’1,5% del 2016.
I dati vanno letti con un’avvertenza: non tengono conto degli effetti dei 17 miliardi di euro mobilitati dal governo per liquidare le banche venete. Se Eurostat stabilisse l’obbligo di conteggiarli, l’istat dovrebbe adeguarsi, con conseguenze sulla consistenza di debito e deficit. Resta che il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, rivendica «che c’è la conferma di una crescita rilevante consolidata nel 2017, e che il debito pubblico cala. Un fatto molto importante». Il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, invita a proseguire «nella strategia adottata. In questi anni l’italia si è rimessa in moto e si è avviata lungo un percorso di crescita duraturo». Il segretario del Pd, Matteo Renzi, ribadisce che i dati sono incoraggianti e che «il Pil potrà crescere ancora». Ma dall’opposizione Renato Brunetta, Forza Italia, ricorda che «gli italiani, con una media di 27.700 euro di Pil pro-capite, sono più poveri della media Ue, pari a 29.200 euro».
Sul versante lavoro il mese di gennaio evidenzia un tasso di disoccupazione all’11,1%, in aumento dello 0,2% rispetto a dicembre. A crescere è anche il tasso di occupazione che raggiunge il 58,1%, grazie al contributo del lavoro femminile, che segna il record di sempre con l’occupazione delle donne al 49,3% (+0,2% su base mensile). Tra i giovani under 24 l’istat registra un miglioramento: il tasso di occupazione balza dell’1% (su base mensile) e segna quota 18,3% e, d’altra parte, la disoccupazione cala dell’1,2%, attestandosi al 31,5%. Nella fascia
Under 24
Tra gli under 24 miglioramento con il tasso di occupazione che balza dell’1%
Padoan
«In questi anni l’italia si è rimessa in moto lungo un percorso di crescita duraturo»
di età tra 25 e 34 anni il mercato del lavoro si rivela meno generoso: al tasso di occupazione che scende dello 0,2%, corrisponde un aumento del tasso di disoccupazione al 17,1% nel mese di gennaio.
Su base annua si consolida il trend che vede crescere il numero dei lavoratori a termine e diminuire gli occupati a tempo indeterminato. Indicazioni deludenti per il segretario della Lega, Matteo Salvini, che osserva: «La disoccupazione continua a salire e continua ad aumentare il precariato, non possiamo lasciare ai nostri figli un Paese insicuro».