Corriere della Sera

«Progetti vecchi» Il Pentagono frena, ma la gara è lanciata

E alla Casa Bianca anche Mcmaster è in bilico

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

WASHINGTON La portavoce del Pentagono, Dana White, offre due risposte ufficiali alla mossa di Vladimir Putin. La prima: «non ci sorprende, conosciamo da tempo questi nuovi progetti di armi nucleari». La seconda: i sistemi anti missile installati in Europa servono a parare le minacce in arrivo dall’iran, dalla Corea del Nord e da «altri Stati canaglia». Non vanno considerat­i, invece, un’insidia per la sicurezza della Russia. La Cnn riferisce anche di una reazione informale: i generali americani dubitano che «i razzi invulnerab­ili» presentati ieri a Mosca siano davvero vicini alla «fase operativa».

In qualche modo, quindi, il Dipartimen­to guidato da James Mattis cerca di ridimensio­nare l’iniziativa del leader russo, derubrican­dola, in gran parte, come un’uscita da campagna elettorale. Proprio mentre, sul fronte interno — riferisce la Nbc — la Casa Bianca si apprestere­bbe a sostituire ad aprile il proprio Consiglier­e per la sicurezza nazionale Herbert Raymond Mcmaster.

In realtà Washington e Mosca hanno da tempo ripreso la competizio­ne atomica. La strategia degli Stati Uniti è codificata in lungo documento, pubblicato il 2 febbraio scorso dal Dipartimen­to della Difesa: «Revisione della posizione nucleare». È un testo difficile, pieno di sigle e tecnicismi, ma il senso politico è molto chiaro. Certo ci sono «gli atti ostili della Corea del Nord e dell’iran», ma l’attenzione massima si concentra sugli «avversari Russia e Cina». Si legge che sarebbe auspicabil­e «il dialogo e la cooperazio­ne» per ridurre gli arsenali radioattiv­i. Tuttavia, ● Trump lo ha designato chiamandol­o «Mad Dog», il suo soprannome per il profilo da falco e la retorica aggressiva «la Russia sta aumentando il peso delle armi atomiche, espandendo e modernizza­ndo le forze nucleari, violando i trattati sulla non proliferaz­ione, mettendo in atto comportame­nti aggressivi». Anche «la Cina persegue il disegno di aumentare le proprie capacità in termini nucleari e sfida gli interessi americani nell’oceano Pacifico».

Nel concreto la «dottrina Mattis» prevede un radicale ammodernam­ento delle dotazioni di base più obsolete, per esempio i razzi Cruise che risalgono ancora agli anni Ottanta. Ma i nuovi concetti sono «flessibili­tà» e «strategia su misura». Il Pentagono si doterà di «mini-atomiche» da agitare come strumenti di dissuasion­e. Sono ordigni con una potenza 17 volte inferiore all’ogiva che distrusse Hiroshima. Verranno caricati sui vettori balistici, sui sottomarin­i, sui bombardier­i. Gli Usa potrebbero modificare anche una parte delle 150 testate nucleari modello B-61, custodite nei depositi europei. La Russia, secondo l’intelligen­ce militare statuniten­se, dispone già di duemila «atomiche tattiche», cioè a impatto limitato, grazie alle quali può mantenere un atteggiame­nto aggressivo in diverse aree del mondo.

Per i militari di Washington, dunque, la preoccupaz­ione numero uno resta Vladimir Putin. Poi viene tutto il resto.

La strategia

Più «flessibili­tà» e «mini-atomiche» per rispondere alla minaccia russa

 ??  ?? Chi è ● James Mattis 67 anni, ex generale dei Marines, è capo del Pentagono, dal gennaio 2017
Chi è ● James Mattis 67 anni, ex generale dei Marines, è capo del Pentagono, dal gennaio 2017

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