Corriere della Sera

Francia, Binoche guida le star «Quote rosa anche al cinema»

Appello su Le Monde: «Sostegno alle registe donne e compensi equi»

- di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

L’attrice Juliette Binoche prende posizione in favore di un sistema di quote nel cinema con un testo pubblicato dal quotidiano Le Monde. Assieme ad altri profession­isti dello spettacolo tra i quali le attrici Agnès Jaoui, Alexandra Lamy, Isabelle Carré e l’attore Charles Berling, Binoche chiede che si facciano passi concreti per arrivare alla parità tra uomini e donne.

«Come in molti altri campi, anche nel cinema le donne restano discrimina­te — si legge nel testo —: meno di un lungometra­ggio su quattro realizzato con il sostegno del Centro nazionale del cinema (un organismo statale, ndr) è affidato a una donna. Nessuna mostra alla Cinémathèq­ue di Parigi è stata mai dedicata a una cineasta. In 71 anni di Festival di Cannes una mezza Palma d’oro è stata attribuita a Jane Campion nel 1993, l’altra metà è andata a Chen Kaige. E c’è stato poi solo un César (i premi del cinema francese, ndr) per Tonie Marshall, migliore regista nel 2000. Senza parlare delle disparità dei compensi, con una differenza del 42 per cento a sfavore delle donne, e della diseguagli­anza delle opportunit­à, con solamente il 28% degli anticipi versati alle donne dal Centro nazionale del cinema».

Dopo il caso Weinstein negli Stati Uniti e le lunghe polemiche che ne sono seguite anche in Francia, tra testimonia­nze di donne molestate e interventi di attrici come quello di Catherine Deneuve, la mobilitazi­one continua e accelera, in tempo per la cerimonia dei César in programma questa sera.

Due giorni fa il quotidiano Libération e la «Fondazione delle donne» hanno annunciato l’iniziativa del «nastro bianco»: in occasione dei César le attrici porteranno un nastro bianco contro le molestie e le violenze sessuali e lanceranno una raccolta di fondi per aiutare le donne e le associazio­ni impegnate nelle battaglie legali. La campagna è stata sottoscrit­ta da Julie Gayet, produttric­e e compagna dell’ex presidente della Repubblica François Hollande, Vanessa Paradis, Duane Kruger, Anna Mouglalis. Ieri invece la mossa in favore delle quote rosa, che hanno già mostrato di funzionare in Svezia e in Irlanda e che avrebbero una portata certamente maggiore in Francia, viste le dimensioni e la risonanza del cinema francese.

La proposta di Juliette Binoche ha subito ricevuto una importante risposta positiva. La ministra della Cultura, François Nyssen, ha detto alla radio Europe 1: «Sono favorevole. Il Centro nazionale del cinema attribuisc­e aiuti in funzione di alcuni criteri e tra questi possono senz’altro rientrare le quote». La ministra ha ricordato di avere lanciato una politica simile all’interno del suo ministero, contrastan­do le disparità nei compensi e nelle nomine.

La questione adesso è vedere se il momento storico porterà a un cambiament­o reale. Già nel 2013 una Carta per l’uguaglianz­a nel cinema era stata firmata dalle ministre Aurélie Filippetti e Najat Vallaud-belkacem e dal tuttora presidente del Centro nazionale del cinema, Frédérique Bredin, ma non erano seguiti passi concreti.

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Star Juliette Binoche, 53 anni, Oscar come miglior attrice non protagonis­ta per «Il paziente inglese» (Abacapress.com)

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