«Antonietta terrorizzata dal marito Le figlie non uscivano più di casa»
Latina, la sorella della donna ferita dal carabiniere. Minniti: gravi sottovalutazioni
«Antonietta sapeva bene quanto era pericoloso suo marito. Lo evitava per paura e prendeva tutte le precauzioni necessarie per non trovarsi da sola con lui. Con noi si confidava, diceva di non poterne più di trovarselo davanti al supermercato o al lavoro. Lui la pedinava, faceva avvertire la sua presenza, lei lo aveva già allontanato in malo modo e ogni volta che Luigi insisteva per prendere qualcosa di suo a casa, Antonietta mandava una amica a portargliela. Eravamo la sua rete di protezione, per quanto possibile. Tutti le volevano bene e lei rimaneva positiva, solare com’era. Aspettava l’udienza di separazione del 29 marzo e diceva, “forse stavolta me ne libero davvero”, ma temeva soprattutto per le figlie. Alessia, la più grande, non usciva più di casa per paura del padre e non gli rispondeva più al telefono. Era un’ossessione».
Il giorno dopo la strage di Cisterna di Latina è una straziante maratona di dolore per Maria Gargiulo e Michela Cerrato, sorella e amica del cuore della 39enne gravemente ferita dal marito, il 43enne appuntato scelto dei carabinieri, Luigi Capasso, che prima di suicidarsi ha ucciso le loro due figlie di 7 e 13 anni. Le due donne, con gli altri familiari e accompagnate dall’avvocato Maria Concetta Belli nella spola tra il San Camillo di Roma e il paese sull’appia, si chiedono ora se Capasso poteva essere fermato.
Il capo della Procura Militare, Marco De Paolis, ha aperto un fascicolo esplorativo per «distrazione di armamento militare», cioè l’uso indebito della pistola di ordinanza, anche se il reato si estingue con la morte del reo. Mentre in Procura a Latina è già arrivata una relazione sulla vicenda da parte del comando provinciale dei carabinieri e a breve si aggiungerà quella della stazione di Velletri, dove Capasso era in servizio e da cinque mesi viveva.
«Stiamo fornendo alla magistratura la massima collaborazione per verificare se le autorità gerarchiche avessero elementi sufficienti per prevedere quanto accaduto», fa sapere l’arma, che ha aperto anche una sua inchiesta interna. Il ministro dell’interno, Marco Minniti, parlando alla trasmissione L’aria che tira su La7, ha parlato di «inaccettabili sottovalutazioni al momento di comprendere la minaccia in corso».
Ieri intanto Antonietta Gargiulo è stata sottoposta a un intervento di chirurgia maxillofacciale per ridurre la frattura alla mascella causata da uno dei proiettili esplosi dal marito. La 39enne è intubata ed è sotto costante sedazione nel reparto di terapia intensiva. Altri due proiettili le hanno perforato una spalla e l’addome, ma senza toccare organi vitali. La prognosi resta riservata. Niente fino ad ora le è stato rivelato sulla sorte delle figlie.
Sui banchi dell’istituto scolastico Antonio Bellardini, dall’altro lato di via Collina dei Pini dove le ragazze vivevano con la mamma, i compagni di Martina e Alessia le hanno ricordate con rose, peluche e messaggi. «Secondo te Martina sta sopra o sotto le nuvole?», ha chiesto alla preside un compagno della più piccola. «Se avessi saputo, vi avrei ospitato a casa mia», ha scritto un amico di Alessia. Il giorno dei loro funerali a Cisterna sarà lutto cittadino.
Tre inchieste Indagano le Procure di Latina e quella militare, una terza inchiesta è stata aperta dall’arma