La maestra anti poliziotti (indagata) torna in piazza
Torino, ieri in corteo contro Forza nuova. Il pm la accusa di istigazione a delinquere e minacce
La vicenda
● Lavinia Flavia Cassaro, la maestra torinese che il 22 febbraio inveì contro i poliziotti, è indagata per istigazione a delinquere, oltraggio e minacce
● Il Miur l’ha sospesa e potrebbe licenziarla TORINO Ieri mattina è stata indagata per istigazione a delinquere, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale per aver augurato la morte agli agenti di polizia nel corteo contro Casapound, organizzato una settimana fa dagli «antifascisti» nel centro di Torino. Alcune ore più tardi, alle sei del pomeriggio, era di nuovo in piazza al fianco degli antagonisti che hanno protestato contro Forza nuova e il suo leader Roberto Fiore.
Quella di ieri è stata forse la giornata più lunga di Lavinia Flavia Cassaro. Dopo essere stata sospesa in via cautelativa dall’insegnamento, la maestra 38enne di scuola elementare rischia ora di dover rinunciare anche alla cattedra: l’ufficio scolastico regionale le ha notificato un procedimento disciplinare nel quale viene prospettata la sanzione del licenziamento.
Giubbotto nero con cappuccio, cappello grigio che copre la fronte fino agli occhi, sciarpa attorno al collo. E poi lo sguardo dritto e fiero, rivolto verso gli obiettivi dei fotografi. A proteggerla, oltre agli altri manifestanti, solo lo striscione dietro cui si ripara. E su cui c’è scritto: «Quartieri, scuole, università. Resistenza e solidarietà», firmato «Cultura Antifascista».
Così, ieri, la maestra è ricomparsa dopo le polemiche che l’hanno travolta. Lei, nel frattempo, si era giustificata spiegando di non aver augurato la morte agli agenti, «ma all’ideologia che rappresentano: quella di proteggere i fascisti». E aveva aggiunto: «Perderò il posto di lavoro, ma ne è valsa la pena: io non cambio il mio stile di vita. Per l’antifascismo questo ed altro».
Adesso, però, qualcosa è cambiato nella sua vita. Non insegna più e forse non potrà più farlo. Dovrà pure difendersi dai reati che le contesta il pm Antonio Rinaudo, che ieri mattina l’ha ufficialmente indagata dopo aver ricevuto una informativa della Digos e un esposto contro di lei firmato dal segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia, Gianni Tonelli.
Mentre il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, Fabrizio Manca, ha sottolineato la «gravità della condotta tenuta dalla docente, che contrasta in maniera evidente con i doveri inerenti la funzione educativa» e crea «un grave pregiudizio alla scuola, agli alunni, alle famiglie e all’immagine stessa della Pubblica amministrazione». Per gli incidenti al corteo contro Casapound sarebbero già una decina gli indagati.