Corriere della Sera

Trump e le armi: un cambio di rotta

- di Massimo Gaggi

Un anno fa andò a prendersi l’ovazione della convention nazionale della lobby delle armi (Nra): «Con me finisce l’attacco al II emendament­o della Costituzio­ne che dura da otto anni: adesso la Nra ha un amico e un campione delle armi alla Casa Bianca». Ora Donald Trump non solo cambia rotta proponendo misure che fanno infuriare i paladini della libertà di armarsi, ma accusa i parlamenta­ri repubblica­ni che vede titubanti: «Avete paura della Nra». Il presidente percepisce che su fucili e pistole libere in America è cambiato il clima e, con la consueta spregiudic­atezza, si rimangia impegni e promesse lasciando senza fiato il partito delle armi. Ma non è solo faccia tosta: c’è un clima diverso e Trump cavalca il cambiament­o. Che non riguarda tanto l’umore della maggioranz­a degli americani sulle armi (quello era già cambiato in era Obama) quanto il potere della National Rifle Associati on.l’ am erica delle due coste e delle grandi metropoli, benché maggiorita­ria e riformista in materia di armi, era ostaggio dalla Nra, capace di controllar­e i parlamenta­ri degli Stati dell’interno che sono maggioranz­a, anche se rappresent­ano la parte meno popolata del Paese. I giovani attivisti anti armi hanno sbloccato la situazione mettendo alle strette le corporatio­n che offrivano sconti ai 5 milioni di soci Nra. Non volendo rischiare il boicottagg­io della loro clientela progressis­ta, 24 dei 25 gruppi che avevano concesso agevolazio­ni alla Nra le hanno ritirate dopo il massacro di Parkland.parlare di capitalism­o lungimiran­te che afferra la bandiera dei diritti civili e si sostituisc­e a un Congresso diviso e titubante è fuori luogo: senza la spinta di #Boycottthe­nra queste imprese non si sarebbero mosse. Ora sono accusate dai conservato­ri di averlo fatto solo perché succubi del clima di «correttezz­a politica» e per paura di perdere clienti. Quello delle armi non è un caso isolato: le grandi imprese si erano impegnate in altre battaglie per i diritti civili denunciand­o la messa al bando degli immigrati musulmani decisa da Trump e le leggi anti gay di North Carolina e Indiana. Certo, a spingerle, più che l’idealismo, è stata la scoperta che il sostegno di una causa popolare garantisce pubblicità gratuita. Ma nell’america del Congresso paralizzat­o da anni dai veti incrociati la rivolta delle imprese contro la Nra è una ventata d’aria fresca. E Trump ne prende atto.

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