Corriere della Sera

«Dopo 32 anni, sposerei di nuovo mia moglie»

- Maurizio N.

Io e mia moglie ci siamo fidanzati nel 1977, sposati nel 1985, nel 1988 abbiamo avuto il primo figlio seguito dal secondo nel 1995. Non sono state tutte rose e fiori: spesso abbiamo litigato e molto, ma alla fine abbiamo sempre trovato una quadra da cui ripartire. Dopo quasi 32 anni di matrimonio, mi piacerebbe dire che volersi bene si può ed è possibile. Certo come ho già detto, non è stato semplice, ma quali sono le cose semplici nella vita? Entrambi lavoriamo, ma senza mai farci travolgere da esso; l’educazione dei nostri figli è costata molto in termini di rinunce a carriere lavorative e a conseguent­i garanzie economiche negli anni dove era facilmente possibile. Scrivo perché sono stanco di sentir dire che il matrimonio è la tomba dell’amore. Credo che ognuno di noi sia l’artefice della propria vita: occorre saper scegliere bene da subito quale vita si vuole senza scoraggiar­si e con la forza e il coraggio di voler ricomincia­re ogni giorno. Mia moglie nel 2011 ha scoperto un nodulo al seno. Operazione, chemio e altro ancora. Il terrore di dover gestire la famiglia da solo è stato mio compagno per anni, ma non mi sono mai scoraggiat­o, non potevo permetterm­elo: per lei, per i miei figli. Ma spesso, durante le notti, ho pianto e molto, senza che nessuno lo sapesse. Forse è anche per questo che sono qui a raccontare che amo mia moglie e la amo molto più di quando l’ho sposata.

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