UN GIORNO DI NEVE ROMA IN TILT, MILANO OK
Caro Aldo, neve a Roma, città bloccata, scuole chiuse, pioggia di critiche. Com’è possibile che Roma, la capitale, si arresti, si blocchi, per una semplice nevicata di febbraio? È inammissibile. Inaccettabile. Inconcepibile. Diletta Cavallo
La neve, a Roma, ha provocato parecchi disagi. Del tutto diversa la situazione a Milano: i mezzi andavano perfettamente. E viene da chiedersi: come mai? Michaela Marsili
Care lettrici,
L unedì mattina mi sono svegliato a Roma. Nella notte era nevicato, ma già stava tornando il sole. La città era paralizzata: bloccati i trasporti; chiuse le scuole, i cimiteri, i parchi. Ragazzini scavalcavano per andare a giocare a palle di neve. Al Circo Massimo si sono presentati con lo slittino a centinaia, quasi tutti adulti. Uffici semideserti. Lo spettacolo poteva anche essere divertente; ma alla lunga si è rivelato mortificante. Non c’era alcuna necessità di chiudere le scuole anche il martedì: sarebbe bastato qualche accorgimento minimo, che pure una città non abituata al gelo avrebbe potuto prendere senza troppi problemi. Quasi tutto invece è stato lasciato al caso e al clima: nelle vie esposte al sole la neve si è sciolta in fretta; quelle all’ombra sono diventate scivoli su cui decine di passanti si sono fatti male, per poi intasare il pronto soccorso. Gli spazzaneve e gli spargisale si sono visti nelle immagini del tg, mentre in autostrada convergevano sulla capitale; poi se ne sono perse le tracce.
Ieri mattina mi sono svegliato a Milano. Nevicava ancora. Scuole aperte, traffico regolare. Passanti di buon ritmo. Si trovavano i taxi. «Business as usual»: si lavora come sempre. Il sindaco non era in Messico a una conferenza sul clima.
Non amo la retorica delle due Italie. Anzi, sono convinto che il carattere nazionale ormai esista, che noi italiani ci assomigliamo tra noi più di quanto pensiamo. Di sicuro non è una questione etnica: a Milano, come a Torino, metà della popolazione ha nelle vene sangue del Sud (ma guai ad assimilare Roma al Sud, i romani si offendono molto). È ovvio che al Nord si sia più preparati alla neve, sul piano psicologico e su quello logistico. Resta l’impressione che una parte d’italia si stia lasciando andare; e che purtroppo la nostra meravigliosa capitale ne faccia parte. Non si spiegano altrimenti la chiusura della stazione Termini, e le code sconsolate alla Tiburtina davanti agli unici due funzionari in servizio.