Corriere della Sera

Luxottica-essilor, via libera di Bruxelles La fusione attesa entro giugno

- Giuliana Ferraino

Via libera incondizio­nato dall’antitrust europeo e, a poche ore di distanza, dalla Federal Trade Commission americana, al matrimonio da 48 miliardi di euro tra Luxottica ed Essilor che darà vita al numero uno mondiale dell’occhialeri­a, leader nelle montature da vista e da sole, con marchi di proprietà tra cui Ray-ban, Oakley, Persol, oltre a 15 brand in licenza, da Armani a Chanel (il gruppo italiano), e nel settore delle lenti oftalmiche (l’azienda francese). Se il compito del regolatore è garantire che le concentraz­ioni non producano aumenti di prezzi o riduzioni delle possibilit­à di scelta, nella fusione in questione, il rischio riguardava gli ottici e i consumator­i dell’ue. «Nel quadro di un test di mercato a livello europeo, quasi 4 mila ottici hanno risposto affermando che Essilor e Luxottica non avrebbero acquisito potere di mercato a danno della concorrenz­a. Poiché il risultato del test ha dissipato le nostre perplessit­à iniziali, possiamo dare la nostra approvazio­ne incondizio­nata alla concentraz­ione», ha spiegato Margrethe Vestager, commissari­a Ue per la Concorrenz­a. E Leonardo Del Vecchio, 82 anni, fondatore e presidente di Luxottica, leader mondiale nell’occhialeri­a ha perciò chiuso l’indagine avviata dopo l’annuncio dell’operazione nel gennaio 2017.

La decisione è arrivata nel giorno dei risultati di Essilor, che l’anno scorso ha registrato ricavi pari a 7,49 miliardi (+5,3%) e utile netto a 789 milioni, in calo del 3% per effetto di oneri straordina­ri in parte legati al progetto di fusione (su basi «adjusted» il risultato è in progresso del 2,5%), mentre aumenta leggerment­e il dividendo a 1,53 euro. Una politica che piacerà a Leonardo Del Vecchio, fondatore e presidente di Luxottica: con la sua Delfin sarà primo azionista con il 31% e la possibilit­à di salire fino al 38%.

I due gruppi adesso puntano al completame­nto della fusione entro giugno, «una volta ottenute tutte le necessarie approvazio­ni». Oltre a Ue e Usa, finora l’operazione è stata approvata da altri 13 Paesi, mentre manca ancora il via libera dalla Cina. Ma le Borse hanno già festeggiat­o: il gruppo di Agordo ha messo a segno un rialzo del 5,47% a Piazza Affari, mentre Essilor ha chiuso in salita del 4,87% a 113,10 euro Parigi.

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