Corriere della Sera

Dazi del 25% sull’acciaio, la stretta Usa

Trump conferma la misura che introduce poi barriere del 10% sull’alluminio. Cade Wall Street

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

Donald Trump era pronto per la firma, ma i contrasti all’interno della Casa Bianca hanno costretto il presidente a rimandare di una settimana la seconda stretta protezioni­sta: dazi del 25% sulle importazio­ni di acciaio; 15% sull’alluminio.

È bastato solo l’annuncio per far cadere di circa il 2% il Dow Jones a Wall Street, che ha poi chiuso a -1,73%, anche per le possibili manovre sui tassi di interesse. Ieri il presidente della Fed di New York, Robert Dudley, non ha escluso la possibilit­à di quattro rialzi nel 2018.

Trump, comunque, ieri aveva preparato una vistosa coreografi­a per quello che considera un passaggio chiave del suo mandato. Ha invitato alla Casa Bianca i 16 principali industrial­i dei due settori che hanno fatto da coro al suo monologo, puntato soprattutt­o contro la Cina. Tra gli altri Dave Burritt della Us Steel e John Ferriola di Nucor (alluminio) hanno citato le cifre del disavanzo, l’aumento delle forniture nell’ultimo anno, invocato i dazi come misura per «rendere equilibrat­a la competizio­ne internazio­nale e salvare i posti di lavoro negli Stati Uniti». Secondo i dati dell’internatio­nal Trade Center, che si riferiscon­o a tutti gli scambi e non ai rapporti bilaterali, il deficit americano nell’acciaio è pari a 9,6 miliardi di dollari (quello dell’italia è a quota 3,8 miliardi di dollari), a fronte di un avanzo cinese di 26,3 miliardi di dollari. Per l’alluminio gli Usa sono in rosso per 6,5 miliardi di dollari contro i 15,3 miliardi di dollari di avanzo della Cina.

Ma queste cifre non hanno convinto tutti i consiglier­i dello Studio Ovale. In particolar­e l’ex numero uno di Goldman Sachs, Gary Cohn, ora «advisor economico» di Trump, ha fatto presente che l’applicazio­ne dei dazi porterebbe all’aumento dei prezzi dei prodotti finali. «E’ un piccolo prezzo da pagare», lo ha rintuzzato Trump, appoggiand­osi al largo schieramen­to protezioni­sta formato dal consiglier­e per il commercio Peter Navarro, dal Segretario al Commercio Wilbur Ross e, soprattutt­o, dal Rappresent­ante L’import

● Il presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato che la «prossima settimana» firmerà un provvedime­nto che prevede l’introduzio­ne di dazi pesanti sull’alluminio (10%) e sull’acciaio importato (25%) per il commercio Robert Lighthizer, avvocato settantenn­e dell’ohio, in campo contro «la minaccia cinese» fin dal 1983, quando era vice ministro nell’amministra­zione di Ronald Reagan.

Vedremo se da qui a una settimana Trump confermerà in pieno le sue intenzioni. Sarebbe una mossa che agiterebbe uno dei comparti ormai più globalizza­ti. Anche l’italia è dentro questa dinamica. Ieri Jws Steel, il gruppo siderurgic­o indiano controllat­o dalla famiglia Jindal, ha firmato un’intesa preliminar­e con l’algerina Cevital per l’acquisizio­ne di Aferpi, le società delle acciaierie ex Lucchini di Piombino.

 ??  ?? Produzione Ilva di Taranto, un lavoratore dell’altoforno 5
Produzione Ilva di Taranto, un lavoratore dell’altoforno 5
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy