Dazi del 25% sull’acciaio, la stretta Usa
Trump conferma la misura che introduce poi barriere del 10% sull’alluminio. Cade Wall Street
Donald Trump era pronto per la firma, ma i contrasti all’interno della Casa Bianca hanno costretto il presidente a rimandare di una settimana la seconda stretta protezionista: dazi del 25% sulle importazioni di acciaio; 15% sull’alluminio.
È bastato solo l’annuncio per far cadere di circa il 2% il Dow Jones a Wall Street, che ha poi chiuso a -1,73%, anche per le possibili manovre sui tassi di interesse. Ieri il presidente della Fed di New York, Robert Dudley, non ha escluso la possibilità di quattro rialzi nel 2018.
Trump, comunque, ieri aveva preparato una vistosa coreografia per quello che considera un passaggio chiave del suo mandato. Ha invitato alla Casa Bianca i 16 principali industriali dei due settori che hanno fatto da coro al suo monologo, puntato soprattutto contro la Cina. Tra gli altri Dave Burritt della Us Steel e John Ferriola di Nucor (alluminio) hanno citato le cifre del disavanzo, l’aumento delle forniture nell’ultimo anno, invocato i dazi come misura per «rendere equilibrata la competizione internazionale e salvare i posti di lavoro negli Stati Uniti». Secondo i dati dell’international Trade Center, che si riferiscono a tutti gli scambi e non ai rapporti bilaterali, il deficit americano nell’acciaio è pari a 9,6 miliardi di dollari (quello dell’italia è a quota 3,8 miliardi di dollari), a fronte di un avanzo cinese di 26,3 miliardi di dollari. Per l’alluminio gli Usa sono in rosso per 6,5 miliardi di dollari contro i 15,3 miliardi di dollari di avanzo della Cina.
Ma queste cifre non hanno convinto tutti i consiglieri dello Studio Ovale. In particolare l’ex numero uno di Goldman Sachs, Gary Cohn, ora «advisor economico» di Trump, ha fatto presente che l’applicazione dei dazi porterebbe all’aumento dei prezzi dei prodotti finali. «E’ un piccolo prezzo da pagare», lo ha rintuzzato Trump, appoggiandosi al largo schieramento protezionista formato dal consigliere per il commercio Peter Navarro, dal Segretario al Commercio Wilbur Ross e, soprattutto, dal Rappresentante L’import
● Il presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato che la «prossima settimana» firmerà un provvedimento che prevede l’introduzione di dazi pesanti sull’alluminio (10%) e sull’acciaio importato (25%) per il commercio Robert Lighthizer, avvocato settantenne dell’ohio, in campo contro «la minaccia cinese» fin dal 1983, quando era vice ministro nell’amministrazione di Ronald Reagan.
Vedremo se da qui a una settimana Trump confermerà in pieno le sue intenzioni. Sarebbe una mossa che agiterebbe uno dei comparti ormai più globalizzati. Anche l’italia è dentro questa dinamica. Ieri Jws Steel, il gruppo siderurgico indiano controllato dalla famiglia Jindal, ha firmato un’intesa preliminare con l’algerina Cevital per l’acquisizione di Aferpi, le società delle acciaierie ex Lucchini di Piombino.