L’elefante del giovedì mattina
Come fa un elefante a finire in cima a un albero altissimo, e soprattutto come fa a scendere da lassù? Le risposte a questi interrogativi sono nel romanzo per ragazzi Elefantasy di María Elena Walsh. L’episodio dell’albero è solo una delle molte incredibili avventure vissute da Dailan Kifki, l’affettuoso pachiderma che, abbandonato dal suo proprietario, un giovedì mattina si presenta davanti alla porta di casa di una bambina chiedendo — e ottenendo — di essere accolto. È l’inizio di un viaggio fantasmagorico che procede a ritmo sempre più frenetico e che vede convolti, con la piccola, mamma, papà, nonni, zii, un pompiere, un ambasciatore, un nanetto, dieci cavalli bianchi... Coloriti personaggi che vivono in un mondo simile al nostro ma che sconfinano volentieri nel regno dell’assurdo e del surreale, dove tutto può accadere. La bambina che adotta l’elefante fa venire in mente per spontaneità e intraprendenza Alice nel Paese delle meraviglie; Lewis Carroll fu, con Edward Lear, un autore di riferimento dell’autrice per questo romanzo, diventato un piccolo classico. Scrittrice, poetessa e cantautrice argentina, Walsh (1930-2011) ha ottenuto nel 1994 una segnalazione al Premio H.C. Andersen, il Nobel della letteratura per ragazzi. Uscito in Argentina nel 1966, negli anni dei golpe militari e dell’instabilità sociale, il libro è un inno alla libertà e alla fantasia: l’elefante (e il lettore con lui) non perde occasione per godere dell’una e nutrirsi dell’altra. Il romanzo esce con le giocose illustrazioni di Andrea Antinori. A proposito di giochi: l’elefantino Dailan Kifki finisce in cima all’albero perché si addormenta per sbaglio sopra un seme magico. E per scendere? Basta mettergli un paio d’ali.