Corriere della Sera

Profili d’auto e ritratti irriverent­i Il social-fotografo di Instagram

Giardina, lanciato dal talk show di Cattelan: «Ho spiazzato De Gregori»

- Di Peppe Aquaro

Mai presa una matita o un pennarello in mano? «Mai. E non pensavo neppure all’arte: tant’è vero che mi sono iscritto a Giurisprud­enza…». Come è andata? «Alla Cattolica, a Milano, ho frequentat­o i primi due anni, superando tutti gli esami: ma è

Carlo Alberto Giardina siracusano di 25 anni (e da sette milanese d’adozione) mescola la fotografia e l’illustrazi­one

come se sentissi che non era la scelta giusta per me», risponde Carlo Alberto Giardina, siracusano di 25 anni e da sette ormai milanese d’adozione. «Ho lasciato la mia prima ragazza e mi sono iscritto a Design della comunicazi­one: mi aveva preso di brutto la passione per l’illustrazi­one». Più quella per Instagram. Cosa comune tra i millennial.

Però, vallo a trovare uno che sistematic­amente incomincia a girare per le vie di Milano fotografan­do soltanto i profili delle auto. «La mia prima volta è stata con uno scatto di una Citroën nera, decisament­e vintage». Ed è lì che è nato il progetto, tuttora in corso, chiamato «Finnycar». Non chiedete a Giardina, il quale si definisce «artista atipico», che cosa possa voler dire quella parola composta. Al massimo, risponderà così: «La seconda, car, è fin troppo chiara; la prima, invece, è l’abbreviazi­one del mio nickname, ”Finnano Fenno”, un ”nonsense”, metafora di tutto ciò che mi circonda e finisce nel mio lavoro», spiega l’autore dei collage su Instagram — realizzati scaricando l’app, «Adobe Illustrato­r Draw» — e seguiti oggi, dopo una partenza inconsapev­ole, da poco meno di 43 mila follower.

Tutti incuriosit­i da quell’occhietto, la firma d’artista lasciata su ogni scatto disegnato da Giardina. «Ho scelto l’occhietto perché, in realtà, non è che io sia il classico occhio di lince: mi mancano 8 gradi al sinistro e 7,50 al destro. Porto gli occhiali, molto grandi, e non potrei farne a meno». Poco male, il successo, dopo le illustrazi­oni per la casa automobili­stica Ford, per Google e la Coca Cola, è arrivato. Certo, gli mancava giusto la ciliegina sulla torta: esporre in una fiera che conta.

A questo ci ha pensato la nuovissima galleria milanese «Still Young», in via Balilla 36, a esporre al Mia Photo Fair tre artisti under 25. Insieme alla serie di fotografie su Stromboli, di Gaia Squarci, e al progetto su Procida di Marta Giaccone, ecco i quatto quadri della serie «Upside down Finnycar» di Finnano Fenno. «L’ho chiamata così perché sono immagini che puoi appendere come vuoi, anche nel senso sbagliato, tanto, alla fine, si noteranno comunque i particolar­i dei volti apparentem­ente nascosti», racconta il social-fotografo, il cui scopo è ribaltare l’apparenza. Cosa che gli è riuscita benissimo quando, da disegnator­e del talk-show televisivo «E poi c’è Cattelan», è stato chiamato a ritrarre live gli ospiti del programma.

«Francesco De Gregori, dopo

essere entrato in studio, mi ha detto subito di essere rimasto alquanto sorpreso da come lo avevo ritratto: non si riconoscev­a in quello sguardo un po’ folle», ricorda Giardina, alla ricerca continua, nei suoi lavori, di una perfetta sintesi tra verosimigl­ianza e irriverenz­a.

E se fosse nato il caricaturi­sta 2.0? L’uso perfetto del colore e il rispetto geometrico delle proporzion­i lo smentirebb­ero. Del resto, basta sentirlo parlare del suo mito, l’illustratr­ice francese Malika Favre, la cui grazia, elegante e minimal, non ha eguali su Instagram e dintorni, per rendersi conto di quanto si sia fuori strada.

Ma c’è il fotografo David Lachapelle a scombinare le carte.

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La serie «sottosopra» Upside down Finnycar? Si chiama così perché puoi appenderla anche nel senso sbagliato

«Mi piace il suo modo grottesco e surreale di rappresent­are le cose», giura Carlo Alberto, pronto davvero (lui che non aveva mai preso una matita o un pennarello in mano) al grande passo. Sulla tela. «Ho iniziato a dipingere, al momento non c’è un vero progetto dietro. Però recupero un po’ di tempi lenti: mi fa stare bene».

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Colore Finnano Fenno, «Finnycars», 2018 Courtesy Finnano Fenno
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