Corriere della Sera

Preparare bene i fischietti alla rivoluzion­e

- Di Paolo Casarin

La volontà di cancellare i grandi errori arbitrali dalle competizio­ni del massimo livello, ha vinto in maniera definitiva e ha cancellato ogni incertezza sul cambio dell’arbitraggi­o. Un uomo col fischietto non basta più, bisogna affiancarn­e un altro con il monitor; soprattutt­o la rivisitazi­one dell’azione, con la Var, finirà, dopo le correzioni necessarie, per abbassare il tasso di errore della fase finale dell’azione. È la sintesi dell’assemblea dell’ifab, l’organo che si occupa delle regole, che con 8 voti su 8, ha dato il via alla rivoluzion­e. La Fifa ha così dato il suo ok alla Var al Mondiale in Russia. Coraggio o avventatez­za? È una decisione che, nel tempo, costringer­à a un super lavoro di rifaciment­o dei quadri arbitrali di tutte le associazio­ni, molte delle quali non hanno, per ora, la minima conoscenza del peso della trasformaz­ione. In particolar­e la squadra arbitrale, già individuat­a per il prossimo Mondiale, sarà oggetto di una formazione stringente, nei prossimi mesi, per arrivare pronta a Mosca. A oggi solo il 50% dei fischietti ha provato la trasformaz­ione: nella prima parte del Mondiale, con partite più semplici, verranno utilizzati soprattutt­o i meno esperti e qualche svarione sarà possibile. La ricerca della «quasi perfezione» nel calcio è un processo lungo.

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