Liquerizia in menopausa efficace e utile, ma attente alle interazioni con i farmaci
C’è chi la prende sotto forma di integratore, chi come tisana. Le ottimiste sperano che possa funzionare anche succhiando le caramelle, certo è che la radice di liquirizia è conosciuta da tempo come rimedio per i disturbi della menopausa. Utilizzata nella medicina cinese ma anche dagli antichi egizi, è nota da millenni come rimedio per problemi respiratori e digestivi; diversi studi poi l’hanno «promossa» come soluzione per le vampate della menopausa, ora però una nuova indagine richiama alla cautela perché potrebbe interferire con diversi farmaci.
La segnalazione arriva dall’american Chemical Society, dove sono stati presentati dati su tre specie di liquirizia, due nordamericane (Glycyrrhiza uralensis e G. inflata) e una europea (G. glabra), che dimostrano come tutte e tre possano inibire svariati enzimi del fegato. «Le due specie nordamericane possono anche potenziare l’attività di alcuni di questi enzimi, quindi è ancora più probabile che comportino interferenze — spiega l’autore, Richard Van Breemen dell’università dell’illinois a Chicago —. Si tratta infatti di enzimi epatici che servono per metabolizzare i farmaci: quando la liquirizia li inibisce, i principi attivi restano in circolo più a lungo; se al contrario li potenzia, i medicinali vengono eliminati troppo velocemente».
Il risultato in entrambi i casi è una modificazione dell’attività che può avere conseguenze pericolose, perché cresce la probabilità di effetti collaterali. «Già sapevamo che alte dosi di liquirizia possono essere dannose, questi dati mostrano che anche le quantità presenti negli integratori per la menopausa — ma che possono essere raggiunte anche con una ventina di caramelle — devono essere assunte con attenzione, se si seguono altre terapie», sottolinea Van Breemen.
La liquirizia, stando a studi
Prudenza con le dosi La pianta può ridurre frequenza e intensità delle vampate ma altera l’effetto di varie terapie
precedenti, può ridurre fino all’80% la frequenza e l’intensità delle vampate e sembra utile anche per contrastare l’osteoporosi; contiene infatti oltre 40 flavonoidi ma soprattutto fitoestrogeni, efficaci contro vari sintomi della menopausa, e saponine, in grado di scongiurare gli alti e bassi dell’umore. Gli estratti di liquirizia sono perciò una buona scelta per molte, ma è bene parlarne al medico per accertarsi che non «cozzino» con altre medicine o con eventuali patologie: la liquirizia per esempio fa alzare non poco la pressione.