Corriere della Sera

Di Maio: comincia la terza Repubblica

L’attesa dei risultati assieme a Casaleggio e ai fedelissim­i In settimana la prima riunione dei parlamenta­ri eletti

- Di Emanuele Buzzi

MILANO «Con noi inizia la Terza Repubblica»: Luigi Di Maio spazza via le tensioni di una giornata (e di una campagna elettorale) lunghissim­a. Gli exit poll sono rassicuran­ti, l’obiettivo minimo è raggiunto e si delinea un risultato oltre le aspettativ­e per i pentastell­ati: «Se questi sono i dati, siamo davanti a un successo clamoroso». E ancora. «Ora siamo un pilastro». Ma il candidato premier del Movimento vuole anche rassicurar­e. «Avremo un atteggiame­nto responsabi­le, rispettoso del Quirinale».

Le ultime ventiquatt­rore sono trascorse tra conti e attesa. Quella di Luigi Di Maio è stata una giornata a due facce. La mattina scandita dal bagno di folla nella sua Pomigliano d’arco: «Presidente! presidente!», gli hanno gridato i sostenitor­i del Movimento. «È sempre un’emozione essere qui», ha detto il candidato premier, «c’è gente che per cinque anni ha lottato per cambiare le cose, che ha fatto un percorso vero con noi». All’uscita Di Maio si è dovuto far largo tra i simpatizza­nti, poi li ha salutati dal predellino dell’auto. A Pomigliano, in famiglia, il vicepresid­ente della Camera trascorre poi gran parte della giornata.

Di Maio arriva a Roma in serata per riunirsi nella war room (nel loft dove si riunisce la squadra di governo M5S) con i vertici del Movimento. A parte Beppe Grillo, il cuore dei Cinque Stelle è lì che aspetta e valuta. Una decina di persone in tutto. Da Davide Casaleggio a Paola Taverna, da Max Bugani a Pietro Dettori e ai fedelissim­i «pragmatici».

L’«operazione scacco matto», quella per rendere necessaria la presenza dei Cinque Stelle in un esecutivo — come scherzosam­ente indicano il risultato del voto — ha margini stretti. Il Movimento ha fissato una quota minima di parlamenta­ri (circa 160-170 a Montecitor­io) che suonerebbe però solo come un buon risultato, non sufficient­e per essere fondamenta­li. L’asticella, quella auspicata da mesi, è a quota 180-190 mentre sorpassare il muro dei 200 deputati sarebbe di certo un risultato oltre le attese.

La chiave di volta sono i collegi uninominal­i e proprio per questo vige la massima prudenza. Fondamenta­le è il Sud e proprio nelle regioni meridional­i il Movimento ha guardato con insistenza nel finale della campagna elettorale. «Guarderemo l’italia dal basso verso l’alto, con gli occhi degli uomini del Sud», aveva detto solo una settimana fa in un comizio ad Agropoli Vincenzo Spadafora, braccio destro di Di Maio. I numeri, quelli degli exit poll, danno fiducia ma il mantra rimane «calma». Solo a chiusura delle urne il capo politico e i pentastell­ati raggiungon­o l’hotel Parco dei Principi, quartier generale del Movimento, dove oltre 470 giornalist­i sono in attesa. «Siamo tutti insieme, noi siamo un gruppo unito e coeso», commenta a caldo Alfonso Bonafede.

C’è frenesia, ma si cerca anche di programmar­e, di andare oltre la serata del voto. La nuova onda di parlamenta­ri pentastell­ati arriverà, sarà convocata presto nella Capitale, tra giovedì e sabato. L’idea è quella di una megariunio­ne, un vertice che potrebbe svolgersi nei palazzi della Camera oppure, più probabilme­nte, in un hotel romano. Un nuovo Saint John, l’albergo in cui si svolse la prima riunione dei neo parlamenta­ri M5S nel 2013. «Stavolta sarà tutto diverso. Abbiamo un Paese intero che ci guarda e che ci ha dato fiducia», dice un pentastell­ato: «Prima però aspettiamo i numeri reali». E di nuovo, ancora, i conti e l’attesa prima di festeggiar­e.

A Pomigliano

Il candidato premier al seggio di Pomigliano accolto dai fan che gli urlano «presidente»

 ?? (Sestini) ?? Bagno di folla Luigi Di Maio, 31 anni, candidato premier del Movimento Cinque Stelle, circondato dai sostenitor­i ieri a Pomigliano D’arco (Napoli): si è dovuto far largo tra la folla per poter raggiunger­e l’auto dopo aver votato
(Sestini) Bagno di folla Luigi Di Maio, 31 anni, candidato premier del Movimento Cinque Stelle, circondato dai sostenitor­i ieri a Pomigliano D’arco (Napoli): si è dovuto far largo tra la folla per poter raggiunger­e l’auto dopo aver votato

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