La soddisfazione di Meloni «Così è il doppio del 2013»
senso che gli azzurri, il partito fondato da Silvio Berlusconi oltre 20 anni fa, potrebbe aver raggiunto un minimo storico (terzo dato saliente) e avrebbe invertito la tendenza rispetto ad alcune settimane fa, quando ancora sembrava possibile un rincorsa verso il 20%.
Colpisce un quarto dato: se la somma dei voti dei partiti di Salvini e di Berlusconi non cambia rispetto ai sondaggi degli ultimi mesi, è come se la campagna elettorale di entrambi i partiti non avesse né smosso gli indecisi né fatto cambiare idea agli elettori. Se variazioni ci saranno, alla fine, rispetto ai mesi scorsi, sono comunque state quasi irrilevanti. Al massimo potrebbe esserci stato un travaso di voti, in uscita da Forza Italia e in entrata alla Lega. Insomma i primi numeri dello spoglio raccontano che quella corsa verso un’autonomia, nonostante l’apporto di Fratelli d’italia e di Noi per l’italia di Fitto, Cesa e Lupi, sia rimasta a metà. La soglia del 40 per cento dei consensi, che avrebbe consentito una maggioranza parlamentare, è rimasta una chimera.
Paolo Romani, di Forza Italia, esulta in ogni caso, «se questi numeri saranno confermati potremmo avere 277 seggi alla Camera e 148 seggi al Senato e in questo caso saremmo chiaramente i vincitori di queste elezioni». Anche se lo spoglio è appena iniziato «e stiamo parlando ancora del nulla». Esulta anche Ignazio La Russa, di Fratelli d’italia: «Alla precedente tornata avevamo il 2, stiamo andando verso un raddoppio dei consensi».
d L’appello A un certo punto la democrazia arriva e quando arriva ognuno deve fare la sua parte Fate la vostra parte per i vostri figli, la vostra azienda e il vostro futuro Fatelo soprattutto per la vostra Patria!
Giorgia Meloni
La stanchezza della campagna elettorale combattuta, unica donna candidata premier, su due fronti: contro gli avversari ma anche contro le trame da «inciucio» dei suoi alleati. La tensione di una giornata difficile nella capitale, con file ai seggi e una pioggia battente. Poi, gli exit poll, e per Giorgia Meloni, il cielo è tornato a sorridere. Fratelli d’italia veniva accreditato in una percentuale minima del 3,5%, ma in una massima del 5,5%. «Sarei no felice, strafelice», confida Giorgia Meloni ai suoi fedelissimi, facendo notare che «sarebbe il doppio di quanto avevamo avuto alle scorse elezioni politiche». Nel 2013 FDI ebbe l’1,8% e prima della stesura finale della legge elettorale, quando si parlava di soglia di sbarramento al 4%, molti davano per scontato che Giorgia Meloni fosse contraria perché il suo partito non l’avrebbe mai superata.
Ecco perché ieri sera, al comitato elettorale di fratelli d’italia in zona Eurgarbatella, si respirava un’aria di speranza. Contagiati anche Fabio Rampelli malgrado il «febbrone da influenza» e Isabella Rauti, tornata serena, dopo la «giornata no» in cui aveva visto cancellare il treno che la doveva portare in serata al suo collegio elettorale a Mantova.
Giorgia Meloni era andata a votare in mattinata, e aveva postato la sua foto twittando: «E voi, sorelle e fratelli d’italia siete già andati a votare?». Poi le lunghe ore di attesa dedicate alla piccola Ginevra. Mentre si rincorrevano voci ed exit poll di uno scenario mutato, a destra: con Silvio Berlusconi in calo e Matteo Salvini in ascesa. E di un esito globale incerto che apriva interrogativi sul possibile governo. Lei lo ha ripetuto in ogni intervista: «Disponibili solo a fare una nuova legge elettorale e tornare al voto».