Corriere della Sera

La cautela di Berlusconi: ho fatto ciò che potevo per fermare i populisti

La giornata del leader ad Arcore e primi commenti agli exit poll

- (Ansa) Paola Di Caro

Berlusconi: «Ho fatto tutto quello che potevo, il mio obiettivo è stato dall’inizio quello di fermare l’onda populista e quella dell’antipoliti­ca del M5S».

Per fermare l’avanzata della «setta dei cinquestel­le, guidata da un comico» il leader azzurro nell’ultimo mese non ha risparmiat­o al suo corpo di 81enne le fatiche di trasmissio­ni televisive e radiofonic­he che si susseguiva­no l’una dopo l’altra, per poi registrare messaggi e concedere interviste ad ogni giornale possibile. Un’unica pausa di una settimana, forzata, ha dovuto concederse­la perché fermato dai medici preoccupat­i dall’eccessivo stress, da sbalzi pressori pericolosi. Lui ha obbedito, ma poi è ripartito per il suo tour mediatico a tappeto, sempre con le sue cartelline in mano, sempre con le parole d’ordine che aveva ideato per la sfida più difficile, flat tax, più sicurezza, sburocrati­zzazione, pensioni minime a 1000 euro, in un crescendo di promesse con alla base la rassicuraz­ione: «Sarò io a garantire per la coalizione, io a fare da regista».

Nelle ultime due settimane ha giocato l’ultima carta, quella di un candidato premier moderato, affidabile, autorevole: Antonio Tajani. Con suspence finale, visto che il presidente del Parlamento europeo ha sciolto la riserva dando il suo sì solo giovedì scorso. Doveva essere l’arma per aumentare il margine di voti rispetto a Salvini, alleatoavv­ersario, quella per convincere i tanti indecisi che sono invece rimasti a casa. E per evitare che i riflettori si accendesse­ro sul leader leghista, la carta Tajani è stata contrappos­ta alla manifestaz­ione unitaria che ha sempre avversato, per non mescolare le sue parole d’ordine, e il suo volto da incandidab­ile, a quello di Salvini e Meloni.

E invece sembra che la mossa non abbia provocato sconquassi interni, se è vero che i primi exit poll danno comunque vicinissim­e le due forze. Chiaro che attorno a questo dato ruota forse il futuro della legislatur­a. Se il leader leghista avesse davvero operato il sorpasso, si scompagine­rebbe non solo il piano A di Berlusconi — fare da regista a un governo di centrodest­ra guidato dal moderato Tajani — ma anche i vari piani B, che partivano tutti dalla sua leadership della coalizione. Tanto più se il vantaggio eventuale della Lega nel proporzion­ale fosse amplificat­o dalla vittoria nei collegi unitari al Nord, a fronte del risultato non ottimale degli azzurri a Sud e dell’exploit al Meridione del M5S, che ha colpito anche i centristi. Per questo non arriva nella notte il commento ufficiale dell’ex premier. Ogni voto conta, e sbagliare calcoli e parole non è concesso.

La raccomanda­zione Il leader raccomanda ai suoi: possiamo fare tutte le valutazion­i soltanto con i dati veri

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La protesta Un’attivista del gruppo Femen, a seno nudo, contro Silvio Berlusconi ieri nel seggio milanese di via Scrosati: la foto è stata postata sulla pagina Facebook di Femen
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I risultati del voto con gli aggiorname­nti in tempo reale nello Speciale Elezioni 2018 Su Corriere.it

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