Debutta il bollino antifrode: attese e proteste ai seggi
La nuova procedura ritarda il voto, interviene il Viminale A Roma e Torino consegnate schede sbagliate in due collegi
ROMA Il timore che la macchina si inceppi si concretizza poco dopo l’ora di pranzo quando si capisce che in tutta Italia ci sono file interminabili ai seggi. Il bollino antifrode ritarda le operazioni di voto, i cittadini protestano e così il Viminale cerca di correre ai ripari con una direttiva urgente ai prefetti e un appello dei sindaci di Roma e Milano. È l’incognita più grave, ma non è l’unica. Perché ci sono problemi per i voti giunti dall’estero, alcuni elettori di Roma vengono richiamati perché la loro preferenza è stata invalidata e migliaia di schede sono state stampate male.
Il bollino antifrode
A metà mattina si capisce che la nuova procedura ritarda in maniera evidente le operazioni di voto. Perché quel bollino che segna le schede di Camera e Senato può essere tolto soltanto dal presidente di seggio al momento in cui la scheda viene riconsegnata dall’elettore. C’è chi protesta per la lunga attesa, ma anche chi paventa irregolarità spiegando di voler inserire personalmente la scheda nell’urna. In moltissime città l’attesa supera i venti minuti, a Napoli alle 12 ci sono alcuni posti dove è necessaria oltre un’ora.
Da Roma e Milano — dove si vota anche per le Regionali — parte così un appello dei sindaci per chiedere «ai cittadini di andare a votare prima possibile». Alle 14 il Viminale decide di diramare una direttiva urgente per autorizzare anche i vicepresidenti di seggio a ritirare le schede sperando così di velocizzare la procedura. Una misura che comunque non basta.
Nel pomeriggio parla Ettore Rosato — ideatore della nuova legge — «per ricordare che la legge non prevede la trascrizione a mano del numero della scheda, dunque bastava prevedere solo etichette autoadesive». In serata è però costretto a correggersi perché in realtà la norma obbliga la trascrizione e dunque ammette che «sarà necessario pensare a modifiche per il futuro».
Il collegio sbagliato
In un seggio di Roma Parioli si scopre dopo neanche un’ora dall’apertura che è stato consegnato il pacco sbagliato. È Giovanna Seddaglio, candidata di Leu nel collegio Roma 2 a spiegare che «sono state consegnate le schede della Camera con l’indicazione Roma 01 e non Roma 02, quindi gli elettori si sono ritrovati con una scheda non corrispondente al proprio collegio». Risultato: le 36 persone che avevano già espresso la propria preferenza sono state «richiamate» perché l'urna è stata aperta e il voto annullato. Ma adesso bisognerà verificare che tutti abbiano davvero rivotato per scongiurare il rischio di eventuali ricorsi. E lo stesso si dovrà fare a Bormida, in provincia di Alessandria. Errore grave anche in Sicilia. Sabato pomeriggio si è scoperto che in collegio uninominale di Palermo c‘era stata una sostituzione di candidati. In realtà lo scambio riguardava 200 sezioni e moltissimi altri candidati per un errore nella collocazione di alcune sezioni, dunque nella notte si decide di ristampare oltre 200 mila schede e di distribuirle all’alba con inevitabili ritardi.
Il voto estero
A Castelnuovo di Porto, dove si conteggiano i 4 milioni e 300mila voti espressi all’estero, alle 23 non tutti i seggi erano stati aperti per lo scrutinio perché mancavano presidenti e scrutatori. Le «Iene» hanno mandato in onda un filmato per documentare «brogli» in Germania con 3.000 voti comprati e ieri sera il video è stato acquisito dalla Digos per ordine dei pm di Roma.
Il filmato delle Iene Acquisito dalla Digos il video che mostrerebbe brogli in Germania: «Comprati 3 mila voti»
d Tutti
in attesa, ma volentieri Vuole dire che la passione non è spenta