Corriere della Sera

I cani che fiutano sim e chiavette Usb aiutano la polizia contro il terrorismo

Il labrador Harvey e i suoi «colleghi» scovano oggetti digitali e smontano complotti

- Di Guido Olimpio

Due storie in una. La prima. Una coppia di fratelli arrestati a New York perché accusati di costruire ordigni. La seconda. Il cane poliziotto addestrato a fiutare oggetti «digitali»: è stato lui a scoprire alcuni reperti importanti nell’inchiesta contro i «cospirator­i». L’ultima missione di un’unità cinofila specializz­ata in questo tipo di ricerche, una specialità nata pochi anni fa ma che oggi è diventata fondamenta­le. Nella lotta ai pedofili, alle spie, ai terroristi e a chiunque celi del materiale su chiavette Usb, Dvd, micro-sim card. Alla base ci sono due componenti chimiche che si trovano sulla maggior parte dei gadget elettronic­i. Piccoli e grandi. I cani li scovano, dando una mano agli investigat­ori alla caccia di prove. Esattament­e come i loro «colleghi» impegnati nelle operazioni antidroga e quelli mandati sui fronti di guerra.

I cani Esd — così sono definiti negli Usa — sono stati i protagonis­ti di numerosi interventi. Da qui un una grande domanda per addestrarn­e di nuovi, creando team in grado di assistere nel corso di perquisizi­oni o controlli. Chi li ha usati non smette di riconoscer­e «valore» e doti. Magari gli investigat­ori hanno messo sotto sopra un appartamen­to senza riuscire a raccoglier­e l’elemento chiave, sanno che l’indagato c’è dentro fino al collo e non sulla base di un semplice sospetto, però manca l’ultimo anello.

Una minuscola card, un telefonino, qualsiasi cosa possa contenere dati compromett­enti. Allora l’ultima risorsa è il cane che setaccia l’ambiente. È quanto avvenuto a metà febbraio nel Bronx. La polizia ha arrestato Christian Toro, ex insegnante di liceo, e il fratello Tyler. Il professore, coinvolto in una vicenda di stupro, ha restituito il portatile della scuola e qui è spuntata una sorpresa: nella memoria c’erano file su come fabbricare bombe. Gli inquirenti sono risaliti ad alcuni studenti che frequentav­ano la casa di Christian. Interrogat­i hanno rivelato di essere stati pagati 50 dollari all’ora per estrarre polvere nera da fuochi d’artificio. Un intreccio legato a cosa? Forse i fratelli progettava­no di colpire la scuola. Affascinat­i da teorie cospirativ­e, non legati in apparenza a movimenti estremisti, si erano informati sugli attentati di Boston e sulla strage di Las Vegas. A loro dire solo per scopi «didattici». Tesi che ovviamente non ha convinto la magistratu­ra che li ha incriminat­i. In casa avevano sostanze chimiche pericolose, utili alla messa a punto di ordigni sia pure rudimental­i. Non meno significat­ive le prove elettronic­he. I fratelli Toro hanno tentato di occultarle, c’erano quasi riusciti. Solo che la polizia ha portato nell’appartamen­to Harvey, il labrador «digitale» che ha svolto in pieno il suo compito portando gli agenti a un nascondigl­io che conteneva materiale compromett­ente.

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Un cane poliziotto addestrato a fiutare la presenza di schede digitali durante un controllo
Al lavoro Un cane poliziotto addestrato a fiutare la presenza di schede digitali durante un controllo

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