INTERVENTI E REPLICHE
Gli assegni non trasferibili
Con riferimento alla lettera del sig. Aquilini (Corriere, 22 febbraio), in tema di assegni e di clausola di non trasferibilità preme ricordare che le norme sulla non trasferibilità degli assegni risalgono al Decreto Legislativo n.231 del 2007. Tale decreto ha introdotto l’obbligo, in vigore dal 30 aprile 2008, di riportare la dicitura di non trasferibilità per gli assegni emessi dal cliente per importi pari o superiori a 1000 euro. È importante ricordare anche che chi è in possesso di vecchi libretti di assegni privi della clausola prestampata di non trasferibilità, può riportare direttamente la dicitura «Non Trasferibile» per evitare di incorrere in errori e, quindi, in sanzioni. Si ricorda, che è previsto dalla stessa legge la possibilità di richiedere assegni senza la dicitura «non trasferibile», pagando alla Stato un’imposta di bollo di 1,5 euro e, di conseguenza, non è stato possibile mettere fuori corso i vecchi libretti degli assegni poiché avrebbe obbligato a far pagare l’imposta di bollo a chi avesse voluto comunque utilizzare l’assegno senza tale dicitura, pur disponendo di vecchi assegni. Con riferimento alle banche preme ricordare, che anche loro sono soggette alle norme della direttiva antiriciclaggio e sono obbligate a effettuare le segnalazioni di irregolarità riscontrate negli assegni, pena l’applicazione di sanzioni da parte del ministero dell’economia e delle Finanze ad esse stesse. È previsto, tra l’altro proprio per rafforzare la cogenza della norma, che la segnalazione di anomalia dell’assegno debba essere effettuata da entrambe le banche. La norma sulla trasferibilità degli assegni fu accompagnata da ripetute ampie campagne informative effettuata sia dalle banche sia sui media. L’abi è nuovamente intervenuta per venire incontro all’esigenza di rinnovare l’informazione su questo tema, diffondendo comunicati e note stampa sugli aspetti principali a cui prestare attenzione, promuovendo iniziative di sensibilizzazione attraverso la realizzazione e diffusione di un vademecum che in modo chiaro ricorda le principali regole di utilizzo del contante, degli assegni e dei libretti al portatore. L’abi, inoltre, ha segnalato al ministero dell’economia e delle Finanze la necessità di trovare un’equa soluzione nei confronti dei cittadini che non penalizzi, con sanzioni sproporzionate, comportamenti riconducibili a meri errori formali e non a volontà di non rispettare la norma.
Gianfranco Torriero, vicedirettore generale Abi
L’omicidio di Macerata
In qualità di giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Macerata, in relazione all’articolo di Rinaldo Frignani (Corriere.it 14 febbraio) sull’avvenuta convalida di fermo di Lucky Desmond e Awelima Lucky, con contestuale applicazione di misura cautelare nei loro confronti, rappresento che appare non conforme a verità e lesivo della mia professionalità la prospettazione che tali decisioni siano state assunte anche per ragioni correlate ad esigenze di ordine pubblico. La notorietà della vicenda è stata valorizzata solo quale elemento che — insieme a plurimi altri — fa ritenere la sussistenza di grave pericolo di fuga dei coindagati, in relazione alle future verosimili difficoltà di inserimento sociale e lavorativo dei suddetti a seguito della notoria pendenza a loro carico del presente procedimento, inerente fatti di particolare gravità.
Giovanni M. Manzoni, gip presso il Tribunale di Macerata