Dopo l’italia, tocca alla Champions La Juve aspetta Dybala (e Higuain)
Allegri deve vincere col Tottenham, filtra ottimismo per il recupero del Pipita
Serviva una scintilla per riaccendere la Juve. È arrivata la magia di Dybala al 93’ contro la Lazio e — assieme alla sconfitta del Napoli — ha dato una scarica di energia necessaria a una squadra che nell’ultimo mese ha sempre vinto partite «sporche», che poi è un modo nobile per dire brutte. E invece ha giocato un quarto d’ora di grande calcio nell’unica sfida che alla fine ha pareggiato, quella contro il Tottenham all’andata degli ottavi di Champions.
Mercoledì i bianconeri si giocano l’europa a Wembley, la casa provvisoria degli inglesi, che evidentemente ispira a Massimiliano Allegri l’idea delle grandi praterie in una notte da Far West: «Lì ci saranno molti più spazi...» ha ripetuto più volte Max domenica sera all’olimpico dopo una partita giocata corpo a corpo. Allegri sa che il Tottenham, al quale basterebbe uno 0-0 per passare, non forzerà la propria natura, che è quella di attaccare. Lo ha detto anche la stella degli inglesi, Harry Kane: «Giocheremo per vincere».
Buon per la Juve, che sarà diversa rispetto a tre settimane fa. Ci sarà un uomo in più a centrocampo, l’indispensabile Matuidi. Ci sarà Dybala, atteso al gol europeo dopo 11 mesi e alla seconda partita intera dopo quasi due mesi di stop, dal punto di vista atletico la più complicata. È invece in forte dubbio Mandzukic «zoppo» secondo il labiale di Allegri durante la partita di sabato, concetto poi rafforzato in conferenza stampa: «È cionco». Il croato ha un affaticamento ai flessori e la sua stanchezza chiama più che mai in causa Gonzalo Higuain, che all’andata era all’apice di una forma straordinaria e ha fatto e disfatto, con due gol e un rigore sbagliato.
Il Pipita ieri si è allenato assieme ai compagni che non sono scesi in campo contro la Lazio. Assieme a lui anche De Sciglio, un’altra pedina importante per Allegri. Ma è l’attaccante argentino, che si è fatto male all’inizio del derby col Torino del 18 febbraio, a tenere la Juve in apprensione. La caviglia sinistra del Pipita è dolorante per una botta, che è stata riassorbita ma evidentemente fa ancora male. La situazione non è ovviamente ideale, perché il numero 9 è fermo ai box da più di due settimane, ma con due giorni ancora di tempo crescono i motivi di ottimismo. Per vedere Higuain tra i convocati e magari anche in campo: la soglia del dolore di Gonzalo è alta, come ha dimostrato giocando (e segnando) a Napoli 4 giorni dopo la microfrattura alla mano. Certo il piede è uno strumento di lavoro diverso. Ma la partita è di quelle che richiedono uno sforzo extra.
Da parte di tutti però. Perché la Juve vista nelle ultime uscite, nonostante le vittorie, l’imbattibilità in campionato e il potenziale sorpasso sul Napoli, non basta per arrivare ai quarti di Champions. L’avvertimento è stato già chiaro all’andata col Tottenham. Non raccoglierlo costerebbe molto di più dei 10 milioni (almeno) di mancati guadagni.