Corriere della Sera

«Ho fame, non mi fermo qui»

L’azzurra regina a Crans Montana nella domenica del trionfo di Hirscher

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«Il segreto? Ho voglia di gare, ho voglia di sciare: non mi fermerei mai». Federica Brignone irrompe nella giornata che lo sci deve dedicare a Marcel Hirscher e si ritaglia, grazie al trionfo nella combinata di Crans Montana, uno spazio tutto suo nelle celebrazio­ni dedicate al grande fuoriclass­e austriaco.

Marcel a Kranjska Gora strapazza tutti nello slalom, reclama il successo numero 57, si prende pure la coppa di specialità (16 trofei in totale: uguagliato Pirmin Zurbriggen; Ingemar Stenmark, che ne ha 19, è ormai a tiro) ma soprattutt­o blinda il settimo titolo assoluto. Davanti non c’era già più nessuno, ora Marcel può dire di non avere più nemmeno a fianco la compagnia di Anne Marie Moser Proell, la campioness­a di un’altra era che lo appaiava a quota sei. E poco importa se i numeri aspettano un sigillo formale, mancando ancora sei gare e avendo l’austriaco 289 punti di margine su Henrik Kristoffer­sen: ma quattro di queste sono prove veloci, di norma disertate da entrambi; il Settebello è quindi servito

In questa pagina storica fa capolino la tenacia della nostra Brignone, la medaglia di bronzo olimpica del gigante che ha deciso di vivere il dopo-olimpiade come un’occasione e non come una passerella: «Forse tutto nasce dall’infortunio estivo: sono entrata in ritardo nella stagione, ho ancora fame. Amo sciare e non sarò mai stanca di fare gare nonostante siano già terminate le Olimpiadi. Quindi darò tutto in queste due settimane». Così s’è saziata di nuovo sulla pista che nel 2017 le regalava, in due giorni, una vittoria e un secondo posto. Stesso posto, stessa specialità, quella «combi» destinata a sparire ma che sta esaltando La gioia Federica Brignone, 27 anni (Epa)

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