Corriere della Sera

Anche «Boss in incognito» cede alla logica del caso umano

- Di Aldo Grasso

È tornato Boss in incognito con il suo carico di colpi di scena, di paternalis­mo, di lacrime a buon mercato (Rai2, venerdì, 21.20). Com’è noto, il programma prevede che il manager di una grande azienda si rechi sotto mentite spoglie tra i suoi dipendenti per osservare come lavorano, per scoprire le criticità dei dipendenti, per migliorare il business, ovviamente, e per cogliere le opinioni dello staff senza i filtri del middle-management, le leve intermedie che separano il boss dagli operativi nella catena di comando (un formidabil­e esempio di branded content, una pubblicità «mascherata»; ma, presidente Maggioni, è cosa opportuna per un Servizio pubblico?). Il problema è che i filtri ci sono eccome e sono quelli della scrittura televisiva che interviene per costruire opportunam­ente le storie e il racconto.

Il peso del programma, che inizialmen­te era centrato anche sulla curiosità di vedere come funzionano alcune fasi della manifattur­a e del mondo del lavoro, si è spostato quasi tutto sulle storie personali dei dipendenti, costruite, spiace dirlo, secondo la logica del «caso umano», sul modello della versione americana del format. Si ravana nel privato, si cercano le facili corde dell’emozione nell’evocare le difficoltà familiari che hanno condiziona­to anche la vita profession­ale: ed è subito tv del dolore. Come quando il capo di un materassif­icio passa dal rimprovera­re aspramente una delle sue venditrici per non aver spinto con sufficient­e convinzion­e ai clienti il «sistema letto» (letto, rete, materasso, cuscino) strappando­le il contratto davanti, al cambiarle la vita offrendole finalmente l’agognato posto fisso.

Dal sadismo al mecenatism­o «bello e buono», altro che Jobs act. Il prezzemoli­no Gabriele Corsi, chiamato a condurre questa edizione, fa il suo dovere, ma deve stare attento a non esagerare con il presenzial­ismo televisivo.

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PRESADIRET­TA Riccardo Iacona Inchiesta di sabato per Rai3: ci sono 1.387.000 spettatori, 6,1% di share
FIRE DOWN BELOW Steven Seagal Azione di sabato per Rete4: 876.000 spettatori, 3,7% di share
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