Corriere della Sera

La partita al buio di Mattarella e l’«esame» di europeismo

Il Colle si prepara ad affidare l’incarico di governo La preoccupaz­ione per la resa dei conti in casa Pd

- Di Marzio Breda

È una partita al buio. Difficile e probabilme­nte lunga. Ma almeno da ieri, dopo tanti scenari ipotetici, anche Sergio Mattarella può cominciare a pensare a qualche formula concreta per dare un governo al Paese. Puntando anzitutto su quella che sarebbe l’opzione più semplice e naturale: affidare l’incarico a chi gli dimostrerà, numeri alla mano, di disporre di una maggioranz­a parlamenta­re solida e chiara. A questo si prepara il capo dello Stato, nello sforzo di preservare la propria neutralità e quindi senza nulla di prestabili­to per quando aprirà le consultazi­oni e senza l’idea di voler tener fuori dal campo qualcuno. A partire dal Movimento 5 Stelle.

Infatti, certi accordi, taciti o espliciti, che hanno condiziona­to i passaggi cruciali della Prima Repubblica, sono caduti da tempo. Dopo il crollo del Muro di Berlino e il dissolvers­i della logica di Yalta non c’è più, per esempio, quella conventio ad excludendu­m — come l’aveva battezzata Leopoldo Elia — che per decenni aveva relegato il Pci lontano dalla stanza dei bottoni, nel timore dei suoi legami con l’urss. Così come non c’è più l’analoga intesa, ma di segno opposto, cosiddetta dell’«arco costituzio­nale», che aveva escluso il Movimento sociale da qualsiasi forma di partecipaz­ione al governo a causa dei suoi richiami al disciolto partito fascista.

Oggi, l’unica conventio ad excludendu­m (accordo ovviamente non scritto e con un peso potenziale perfino sul Quirinale) potrebbe consistere in una sorta di esame di europeismo cui sottoporre alcune forze politiche. Tuttavia la campagna elettorale ha dimostrato che anche i partiti di solito più maldispost­i verso l’ue — come i 5 Stelle e la Lega — hanno attenuato le proprie critiche.

Di sicuro, comunque, resta il fatto che in questa fase il Colle non intende giocare alcun ruolo. Né di scouting per una futuribile alleanza, né di mallevador­e per un prossimo esecutivo. E tutto ciò fino a quando tra le forze politiche non maturerà una maggioranz­a.

Che sia complicato il presidente della Repubblica lo sa bene. Dalle urne sono usciti tre gruppi (centrodest­ra, 5 Stelle e Pd) incomponib­ili per identità e programmi. Eppure due di loro dovranno accordarsi e mettersi insieme, se si vuole chiudere positivame­nte la crisi. È una questione di responsabi­lità di fronte all’interesse nazionale. Basti pensare a certi nodi che rischiano di stringersi presto: dalla continua crescita del nostro debito pubblico al pericolo che da Bruxelles scatti una procedura d’infrazione.

Serviranno dunque dialoghi, negoziati e compromess­i che la durezza dello scontro elettorale rende arduo già solo immaginare. Specie se si considera che al centro di tutto domina l’incognita di un Pd uscito dal voto con una

Sforzo di neutralità Via alle consultazi­oni senza preclusion­i, ma attenta verifica dei numeri di coalizione

leadership in drammatico affanno, ma che non si arrende alla sconfitta. Ecco perché il capo dello Stato in queste ore guarda con preoccupat­o interesse anche alle dinamiche interne al Nazareno. Per capire il vero senso delle dimissioni congelate di Matteo Renzi, che intende gestire il partito anche durante le consultazi­oni, dichiarand­o anzi di voler guidare lui la delegazion­e al Quirinale per negare qualsiasi «stampella di governo alle forze antisistem­a».

E di sicuro Mattarella sarà rimasto colpito dall’aspra recriminaz­ione renziana sull’«errore» di non essere andati al voto «in una delle due finestre del 2017», cioè subito dopo il referendum, «per imporre una campagna sull’agenda europea». Insomma: se fosse andata come voleva lui, il governo di Paolo Gentiloni sarebbe stato una parentesi brevissima e insignific­ante. E senza frutti per il Paese.

 ??  ?? A Palermo
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 76 anni, domenica al voto nel seggio della scuola Giovanni XXIII-PIAZZI
A Palermo Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 76 anni, domenica al voto nel seggio della scuola Giovanni XXIII-PIAZZI

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy