Corriere della Sera

Delrio, Taverna, Fico e Calderoli I volti per guidare Senato e Camera

- Di Lorenzo Salvia

I primi scrutini alla Camera in cui per eleggere il presidente serve la maggioranz­a dei due terzi, dal quarto in poi serve la maggioranz­a assoluta

Cinque anni fa, il giorno dopo la non vittoria del Pd di Pierluigi Bersani, i nomi in pole position erano quelli di Dario Franceschi­ni per la Camera e di Anna Finocchiar­o per il Senato, dove c’era pure l’ipotesi Mario Monti. Poi le cose sono andate in modo diverso. E questo dimostra come il toto nomi della prima ora sia uno strumento da maneggiare con prudenza, spesso usato più per bruciare una carriera che per costruire una candidatur­a. Eppure sono diversi i nomi che circolano per la guida dei due rami del nuovo Parlamento. Dal leghista Roberto Calderoli al pentastell­ato Roberto Fico, dal capogruppo di Forza Italia Paolo Romani al diversamen­te renziano Graziano Delrio. Si comincerà a votare il 23 marzo, prima seduta delle nuove Camere. Al Senato dovrebbero bastare un paio di giorni perché, se non si raggiunge la maggioranz­a assoluta nelle prime tre votazioni, si procede subito al ballottagg­io tra i due più votati. Alla Camera, invece, i tempi saranno più lunghi perché, dopo la maggioranz­a dei due terzi necessaria nei primi tre scrutini, dal quarto in poi serve comunque la maggioranz­a assoluta e si va avanti a oltranza.

I nomi circolano ma in realtà tutto dipende da quale maggioranz­a si cercherà di costruire. Per il Senato il più accreditat­o sembra Roberto Calderoli, che conosce bene i rischi del mestiere e infatti dice ai suoi di «non saperne nulla». Il suo nome potrebbe funzionare sia con una (difficile) maggioranz­a da mettere insieme al Movimento 5 Stelle, sia con un governo di coalizione del centrodest­ra che però dovrebbe guadagnare parecchi voti extra alla Camera. Sempre nel centrodest­ra in lizza c’è anche Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia, rieletto al Senato. Il Movimento 5 Stelle ha annunciato la presentazi­one di una rosa di nomi di garanzia. Ma ci sono

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