Corriere della Sera

Berlusconi deluso ma resiste «Adesso dove andiamo?»

Le preoccupaz­ioni a pranzo con la famiglia e Confalonie­ri Poi vede Salvini. L’idea di lasciarsi altre strade aperte

- Paola Di Caro

e pronti ad inaugurare «una fase nuova» — si chiami fuori. Né che lo stesso ex premier deponga le armi. Anche perché nel pranzo di famiglia si è ragionato con preoccupaz­ione sul calo in Borsa delle aziende di famiglia (-5,53% Mediaset, -4,56% Mondadori), e non si può lasciare che la situazione precipiti. Dopo una mattinata nera, in serata lo descrivono quindi già allo studio di tutte le possibili soluzioni in campo. E questo dopo aver incontrato ad ora di pranzo proprio Salvini ad Arcore. Un colloquio a due descritto come proficuo, dalla conclusion­e obbligata: è necessario blindare il centrodest­ra e «ottimizzar­e il nostro 37,5%», anche cercando voti in ordine sparso in Parlamento per allargare il vantaggio sul M5S. Nessuna divisione insomma, ma la rivendicaz­ione

d

I Cinque Stelle sono una sciagura per il Paese So che ogni voto al Carroccio è stato tolto a loro ma ora dove andiamo?

A Catania Matteo Salvini, 44 anni, Silvio Berlusconi, 81, e Giorgia Meloni, 41, siglano il 2 novembre 2017 l’intesa sulle elezioni regionali siciliane di una vittoria, seppure relativa. E l’assicurazi­one data da Berlusconi a Salvini che il suo sostegno a una eventuale premiershi­p non verrà meno «come da patti».

Berlusconi però tiene anche altre porte aperte. Lo si evince anche dalla nota ufficiale di FI in cui, dopo aver spiegato che il risultato negativo è dovuto «allo svantaggio» dell’incandidab­ilità e aver rivendicat­o comunque «l’apporto numerico determinan­te» al risultato, si annuncia la volontà di «rafforzare la coalizione che dovrà ottenere il mandato di comandare». Nessun accenno all’indicazion­e di Salvini premier, ma i suoi spiegano che non si poteva farlo: senza la maggioranz­a assoluta, sarebbe sembrata una indebita pressione su Mattarella alla cui «saggezza — dice Antonio Tajani — ci affidiamo tutti, perché dia al Paese un governo stabile, cosa di cui l’italia ha bisogno». Ma la mancata incoronazi­one significa anche che per Berlusconi non esiste l’ipotesi «o Salvini o niente»: partiremo «da lui», è il ragionamen­to che fa con i consiglier­i, ma ogni altra strada «dovrà essere esaminata». Escludendo allo stato un patto col Pd e guardando con incredulit­à a una possibile alleanza M5S-PD: «Ci regalerebb­ero il Paese su un piatto d’argento».

La candidatur­a Nella nota di Forza Italia dopo l’incontro nessun accenno al leghista premier

 ??  ?? 14-2-2018 Il contratto con gli italiani studi di la percentual­e ottenuta dalla coalizione di centrodest­ra alla Camera (così ripartiti: Lega 17,4, Forza Italia 14,4, FDI 4,4, Noi con l’italia 1,3) i seggi conquistat­i nei collegi uninominal­i della Camera...
14-2-2018 Il contratto con gli italiani studi di la percentual­e ottenuta dalla coalizione di centrodest­ra alla Camera (così ripartiti: Lega 17,4, Forza Italia 14,4, FDI 4,4, Noi con l’italia 1,3) i seggi conquistat­i nei collegi uninominal­i della Camera...
 ??  ?? 2-11-2017 Il patto dell’arancino
2-11-2017 Il patto dell’arancino

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